Dl Sostegni bis: 1,6 miliardi per l’internazionalizzazione, ma cambia il Fondo 394
Come i precedenti decreti Covid, anche il dl 73-2021 stanzia nuove risorse per il Fondo 394. Parliamo di ben 1,6 miliardi, in parte destinati anche alla componente fondo perduto che però scende al 25% per le domande 2021.
Cosa prevede il dl Sostegni bis?
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del dl 73-2021, il Fondo SIMEST è pronto ad operare sotto nuove vesti. La misura che nel 2020 ha contribuito alla tenuta delle nostre imprese sui mercati internazionali grazie anche all’aggiunta di una quota di finanziamento a fondo perduto, infatti, da un lato assiste ad una nuova iniezione di risorse, ma dall’altro subisce una riduzione della percentuale proprio del contributo che non si restituisce.
Quanto alle tempistiche, se è vero che il decreto 73-2021 non dice nulla sulla data per l’invio di nuove domande, l’ok dell’Ecofin al Recovery plan italiano di qualche giorno fa apre la strada ad una prossima riapertura del Fondo SIMEST, come sottolineato dalla stessa Farnesina in occasione del via libera preliminare di fine giugno.
Le novità del Fondo 394-81 SIMEST per il 2021, previste dal dl Sostegni bis
In attesa di ulteriori sviluppi sul Fondo, vediamo intanto come cambia la misura alla luce del Sostegni bis, partendo dalle risorse. In linea con molti dei precedenti decreti varati in questi mesi dal governo per far fronte alla crisi economica causata dal Covid, anche il dl 73-2021 (noto pure con il nome di “decreto Imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali”) aumenta la dotazione del Fondo 394-81. In questo caso sul tavolo per il 2021 finiscono 1,6 miliardi, di cui 1,2 miliardi destinati direttamente al Fondo SIMEST.
I restanti 400 milioni vanno invece al Fondo per la promozione integrata che, tra le varie linee, assicura anche la quota a fondo perduto proprio dei finanziamenti erogati dalla misura 394. Rispetto all'anno scorso, però, scompare il contributo per le “operazioni di patrimonializzazione presentate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge” (cioè dal 26 maggio 2021) che - specifica infatti il testo - “sono escluse dai cofinanziamenti a fondo perduto”.
Per quanto riguarda invece il funzionamento del Fondo SIMEST, come accennato il dl Imprese modifica la componente a fondo perduto. Da un lato, infatti, il decreto riduce a regime la percentuale massima dei cofinanziamenti a fondo perduto concedibili dal 50% al 10% dei finanziamenti agevolati, disponendo che tali cofinanziamenti siano riconosciuti quale incentivo a fronte di iniziative caratterizzate da specifiche finalità o in settori o aree geografiche ritenuti prioritari secondo criteri selettivi individuati dal Comitato agevolazioni e tenuto conto delle risorse disponibili.
Dall'altro in via transitoria, e cioè fino al 31 dicembre 2021, i cofinanziamenti a fondo perduto sono concessi fino al limite del 25% dei finanziamenti, sempre tenuto conto delle risorse disponibili e dell’ammontare complessivo delle domande di finanziamento presentate nei termini e secondo le condizioni stabilite con una o più delibere del Comitato agevolazioni.
Il restyling della misura (sopratutto nella parte legata alla riduzione della percentuale di fondo perduto), in ultima analisi, mira a scongiurare nel breve periodo una nuova sospensione in via di urgenza dell'operatività del Fondo come avvenuto sia a ottobre 2020 sia lo scorso 4 giugno. L'obiettivo è infatti quello di assicurare, nel medio e lungo periodo, maggiore efficacia, efficienza e sostenibilità della misura, oltre a garantirne integrazione e coerenza con gli altri interventi di sostegno adottati a favore delle imprese.
Consulta il testo del dl 73-2021, pubblicato sulla GURI del 25 maggio 2021
Consulta il testo coordinato del decreto legge 73-2021, pubblicato sulla GURI n. 176 del 24.07.2021
Foto di Tom Fisk da Pexels