Agricoltura in Legge di bilancio 2025: novità su Credito d'imposta investimenti ZES
La manovra estende al 2025 il tax credit ZES per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura, con una dote di 50 milioni di euro. In arrivo anche agevolazioni per imprese agricole danneggiate da alluvioni e blue tongue, novità sui PSR e un nuovo Fondo per la blue economy.
Le novità della Legge di Bilancio 2025
La proroga del tax credit ZES Unica per gli investimenti effettuati dalle imprese del settore della produzione primaria di prodotti agricoli, delle foreste della pesca e dell'acquacoltura dal 1° gennaio al 15 novembre 2025 è senz'altro la principale novità in materia di agricoltura prevista dalla legge di Bilancio 2025, partita povera di interventi per il settore e poi arricchitasi con diverse misure.
Tax credit investimenti agricoltura nel Mezzogiorno anche nel 2025
Come anticipato la legge di Bilancio 2025 riserva 50 milioni di euro al tax credit per gli investimenti effettuati dalle imprese della produzione primaria di prodotti agricoli, delle foreste della pesca e dell'acquacoltura e destinati a strutture produttive localizzate nel Mezzogiorno.
Ai fini della fruizione del credito d'imposta, dal 31 marzo al 30 maggio 2025 i soggetti interessati dovranno comunicare all'Agenzia delle entrate l'ammontare delle spese ammissibili sostenute dal prossimo 1° gennaio e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2025. Successivamente, dal 20 novembre al 2 dicembre 2025, le aziende saranno poi tenute a trasmettere, sempre al Fisco, quelle effettivamente sostenute da inizio anno e fino al 15 novembre 2025.
Ai fini del rispetto del limite di spesa, l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile da parte di ciascun beneficiario sarà pari all’importo del credito d’imposta richiesto moltiplicato per la percentuale che verrà resa nota con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate da emanare entro il 12 dicembre 2025. Nel caso in cui l'ammontare complessivo dei crediti di imposta richiesti risulti inferiore al limite di spesa, la percentuale sarà pari al 100%.
Garanzie ISMEA per le imprese sementiere colpite dalle alluvioni
La manovra autorizza inoltre ISMEA a rilasciare le garanzie, fino al 30 aprile 2025, per finanziamenti a breve, a medio e a lungo termine a favore delle imprese sementiere danneggiate dagli eventi alluvionali di maggio 2023, purché iscritte al Registro ufficiale degli operatori professionali (RUOP) e con sede o attività nei territori alluvionati. E, in relazione a queste stesse garanzie, prevede che ISMEA possa anche erogare contributi diretti all’abbattimento del costo delle commissioni di garanzia nel rispetto dei limiti previsti dalla UE.
Fondi per assicurazioni agricole, fibre tessili, fauna selvatica e blue tongue
La manovra incrementa poi le dotazioni di una serie di strumenti già esistenti, come:
- il Fondo di solidarietà nazionale incentivi assicurativi, con 15 milioni di euro per l’anno 2025, per sostenere le aziende agricole che sottoscrivono polizze assicurative agricole finanziabili esclusivamente da misure di intervento nazionali;
- gli incentivi per la filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo previsti dalla legge sul made in Italy, cui vanno 2,5 milioni euro per il 2025, 7,5 milioni di euro per il 2026 e 5,5 milioni di euro per il 2027;
- il Fondo per il recupero della fauna selvatica, incrementato di 0,5 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027.
Tra le novità anche un contributo a fondo perduto, a valere su un budget di 10 milioni di euro, in favore delle imprese zootecniche che abbiano subito danni in conseguenza dell’abbattimento di animali affetti dalla malattia nota come blue tongue virus. L'aiuto sarà disciplinato con decreto del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che detterà i criteri, le modalità e le procedure di erogazione delle risorse.
Sostegno alla ricerca in agricoltura
La manovra stanzia 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 a favore del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) per le attività di ricerca finalizzate alle sperimentazioni mediante tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici. Un contributo di 6 milioni di euro è inoltre destinato al CREA, per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, per garantirne il funzionamento.
Ulteriori 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 sono invece destinati alla prosecuzione del Progetto Livestock Environment Opendata (LEO) per la realizzazione del coordinamento informatico dei dati relativi al patrimonio zootecnico nazionale che garantisca l'operatività della Banca dati unica zootecnica (BDUZ).
Infine, la legge di Bilancio modifica l’articolo 1, comma 426, della manovra 2023, relativo al Fondo a sostegno delle attività di ricerca finalizzate al contenimento della diffusione dell'organismo nocivo “Phoma tracheiphila”, noto come “mal secco degli agrumi”. In particolare, una parte dei 9 milioni di euro (3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025) destinati dalla legge di bilancio 2023 a contrastare la diffusione del mal secco degli agrumi, soprattutto con riferimento alle cultivar IGP, potrà andare anche a supportare la ricerca per promuovere la competitività dell'agricoltura italiana attraverso lo sviluppo di tecnologie digitali per la meccatronica in agricoltura e il modeling dei sistemi agroalimentari.
Per approfondire: Manovra 2023: incentivi per innovazione in agricoltura e sovranità alimentare
Novità per i PSR 2014-2022
La manovra interviene anche sulla materia dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2022: le Autorità di gestione dei PSR possono infatti ridurre la quota di cofinanziamento nazionale, fino a concorrenza dei tassi massimi di partecipazione del FEASR, mantenendo le risorse provenienti dalla riduzione della quota di cofinanziamento come stanziamenti aggiuntivi nazionali a favore dei medesimi Programmi.
Alla misura, valida previo via libera della Commissione europea alla modifica dei PSR, si accompagna - sempre con l'ok di Bruxelles - la possibilità di destinare le risorse nazionali aggiuntive non ancora erogate al termine del periodo 2014-2022 sia alla liquidazione degli impegni residui di spesa assunti nel corso della stessa programmazione, che come stanziamenti nazionali aggiuntivi nel Piano strategico della PAC 2023-2027.
Aiuti per gli indigenti e Carta Dedicata a Te
Tra le misure a titolarità Masaf oggetto della manovra 2025 anche il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, la cui dotazione viene incrementata con 50 milioni annui aggiuntivi a decorrere dal 2025, e la Carta “Dedicata a Te”, per l'acquisto di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 15.000 euro, il cui budget viene incrementato di 500 milioni di euro per il 2025.
Rideterminazione del valore di terreni e partecipazioni
La manovra interviene poi sugli articoli 5 e 7 della legge n. 448 del 2001, introducendo a regime la possibilità di rideterminare il costo d’acquisto delle partecipazioni, negoziate e non negoziate, e dei terreni.
In particolare, le aliquote delle imposte sostitutive sono pari al:
- 16% per le partecipazioni, sia qualificate ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lettera c), del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, sia non qualificate;
- 16% per i terreni edificabili e con destinazione agricola.
Il termine per gli adempimenti è fissato al 30 novembre di ciascun anno.
La facoltà di rideterminazione del valore delle partecipazioni non si applica alle partecipazioni detenute da società ed enti commerciali non residenti nel territorio dello Stato, privi di stabile organizzazione, che hanno i requisiti per fruire della c.d. “participation exemption” di cui all’articolo 68, comma 2-bis, del TUIR.
Un Fondo per la blue economy
Oltre a finanziare il Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura (da adottarsi entro il 30 gennaio 2025), con 250.000 euro per il 2025 e con 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, la manovra introduce un nuovo strumento per promuovere un’economia e una crescita blu sostenibili, tenendo conto di tutte le componenti dell’economia marittima e con particolare riguardo alla valorizzazione dei mari, degli oceani, della biodiversità e dell’uso sostenibile delle risorse marine.
Si tratta di un nuovo Fondo, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle finanze, ma poi da trasferire al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, con una dotazione di 3 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2026. Settori di intervento ammissibili e criteri per il riparto delle risorse saranno definiti con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o, laddove nominata, dell’autorità delegata per le politiche del mare, di concerto con il MEF, sentito il Comitato interministeriale per le politiche del mare (CIPOM).