Fondi Ue 2014-2020: le linee guida dell'Accordo di partenariato
E' imminente la presentazione alla Commissione europea della bozza dell’Accordo di partenariato sulla programmazione dei fondi strutturali 2014‐2020. Lo annuncia una nota del Governo.
Risorse
La distribuzione dei fondi Ue, pari a circa 30 miliardi di euro, decisa dall'Esecutivo prevede:
- l'assegnazione di 7 miliardi di euro alle Regioni dell'obiettivo Competitività;
- un miliardo di euro per le regioni in transizione, cioè Abruzzo, Molise e Sardegna;
- 20 miliardi per le regioni Convergenza, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, più la Basilicata.
A queste risorse vanno aggiunti 24 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale, stanziati nell'ambito della legge di Stabilità insieme a 55 miliardi di euro per il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo aree sottoutilizzate). In totale, 109 miliardi di euro per le politiche di Coesione del settennato 2014-2020.
Aree di intervento
La prima novità della programmazione consiste nella decisione di dedicare il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione al finanziamento di grandi opere infrastrutturali, con particolare attenzione al settore dei trasporti e all'ambiente.
In questo modo, i progetti di lunga durata non saranno condizionati dalle scadenze dei fondi strutturali, che invece saranno dedicati:
- al sostegno delle imprese e delle persone,
- alle aree territoriali,
- alla realizzazione di piccole opere infrastrutturali.
Nell'ambito delle 11 aree di intervento individuate dalla strategia europea, l'Italia si concentrerà su un numero limitato di obiettivi, in particolare:
- ricerca, sviluppo tecnologico, innovazione e competitività delle PMI, che otterranno il 37% dei fondi, rispetto al 10% della precedente programmazione),
- promozione dell’occupazione, che passa dal 4,1% delle risorse, nel periodo 2007-2013, al 14%.
Le altre priorità riguardano:
- la valorizzazione dei beni ambientali e culturali,
- l'inclusione sociale e il contrasto alla povertà,
- la formazione,
- i programmi urbani, con particolare attenzione ai temi della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica e dell'economia digitale,
- le aree interne.
Misure per il Mezzogiorno
Per favorire la ripresa nel Sud, il Governo supporterà azioni su scala macroregionale, che si concentreranno su temi e filiere produttive comuni, quali manifatturiero, agroalimentare e turismo, e la realizzazione di infrastrutture leggere.
Coordinamento nazionale
La nuova programmazione sarà anche caratterizzata dal protagonismo delle istituzioni centrali:
- da una parte, si rafforza il presidio nazionale dei fondi europei con l'attivazione dell'Agenzia per la Coesione territoriale, incaricata di coordinare e monitorare gli interventi per assicurarne una rapida attuazione;
- dall'altra, saranno attivati alcuni schemi di intervento a carattere nazionale per promuovere l'innovazione, la produttività, l'occupazione dei giovani e il contrasto alla povertà.
I programmi operativi nazionali, sia che si applichino a tutto il territorio italiano o solo al Mezzogiorno, conterranno azioni che richiedono una capacità attuativa uniforme, per garantire parità di trattamento e di costo, ferma restando l'attenzione alla dimensione territoriale.
Infine, il Governo ridurrà il numero dei programmi operativi, che non saranno più documenti di orientamento, ma indicheranno precisamente obiettivi, risultati attesi e tempi di realizzazione.