Ricerca - al via credito d'imposta e Patent Box
Sbloccati i decreti attuativi del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo e del Patent Box
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il dm del 27 maggio 2015 che segna la piena operatività del credito d’imposta per le imprese che investono in attività di R&S. Inoltre, i ministri Federica Guidi e Pier Carlo Padoan firmano il decreto relativo al Patent Box.
Credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo
Inserito nella Legge di Stabilità 2015, possono accedere al credito d'imposta tutte le categorie di imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico e dal regime contabile adottato, che effettueranno investimenti in attività di ricerca e sviluppo fino al 31 dicembre 2019.
Come funziona
Il credito d'imposta sarà pari al 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015, ma l’aliquota può salire al 50% per le spese relative all’impiego di personale qualificato e per quelle relative a contratti di ricerca con università o altri enti equiparati e con start-up innovative.
Il credito d’imposta attribuito non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive ed è utilizzabile in compensazione a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui l’investimento è stato realizzato. Per le imprese attive da meno di tre periodi di imposta, la media degli investimenti in R&S sarà calcolata sul minor periodo a decorrere dalla costituzione.
Per fruire del credito d'imposta, il totale degli investimenti in R&S realizzati nell’esercizio agevolato non può essere inferiore a 30mila euro. La norma, poi, fissa un tetto massimo di 5 milioni di euro di godimento annuo dell'agevolazione.
Attività ammissibili
- lavori sperimentali o teorici aventi quale principale finalità l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza la previsione di applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;
- ricerca pianificata o indagini critiche volte ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi, consentire un miglioramento di quelli esistenti o mirate alla creazione di componenti di sistemi complessi;
- acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale con l'obiettivo finale di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Può trattarsi anche di attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi, purché non siano destinati a uso commerciale; realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida;
- produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.
Escluse dall'incentivo le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando queste modifiche rappresentino miglioramenti.
Spese ammissibili
- i costi relativi al personale altamente qualificato in possesso di un titolo di dottore di ricerca, iscritto ad un ciclo di dottorato presso un'università italiana o estera, in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico, che sia: dipendente dell'impresa, impiegato nelle attività di R&S, con esclusione del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali, o in rapporto di collaborazione con l'impresa (compresi gli esercenti arti e professioni), impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo a condizione che svolga la propria attività presso le strutture dell'impresa stessa;
- quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio;
- spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, e con altre imprese, comprese le startup innovative;
- competenze tecniche e privative industriali relative a un'invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne.
Per le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale sono ammissibili, entro il limite massimo di 5mila euro, le spese sostenute per l'attività di certificazione contabile.
Risorse finanziarie
Il Ministero dell'Economia e delle finanze effettua, con cadenza mensile, il monitoraggio delle fruizioni del credito d'imposta per la verifica che le stesse avvengano nei limiti dell'onere ascritto al credito d'imposta stesso, valutato in 255,5 milioni di euro per il 2015, 428,7 milioni di euro per il 2016, 519,7 milioni di euro per il 2017, 547 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019 e 164 milioni di euro per l'anno 2020. Per un totale di 2 miliardi 461 milioni 900mila euro.
Controlli
Per quanto concerne i controlli, sono svolti dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel registro della revisione legale sulla base della documentazione contabile certificata, allegata al bilancio. Qualora, a seguito dei controlli, si accerti l'indebita fruizione, anche parziale, del credito d'imposta, l'Agenzia delle entrate provvede al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni. Il monitoraggio delle fruizioni del credito d’imposta è effettuato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Patent box
Firmato dai ministri dello Sviluppo economico e dell'Economia Federica Guidi e Pier Carlo Padoan il provvedimento attuativo che dà il via libera alla tassazione agevolata su base opzionale dei redditi derivanti dall’utilizzo di alcune tipologie di beni immateriali, sul modello di quanto già previsto da altri Stati europei.
Nello specifico, la detassazione si applica ai redditi derivanti dall'utilizzo di opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
L’agevolazione consiste nell'esclusione dal reddito complessivo del 30% nel 2015, del 40% nel 2016 e a regime del 50% dal 2017 dei redditi derivanti dall’utilizzazione di tali beni immateriali. L’utilizzo del regime opzionale è possibile, oltre che per i redditi derivanti dalla concessione in uso a terzi dei beni, anche nell’ipotesi di utilizzo diretto degli stessi.