Startup - Governo verso incentivi open innovation e quartieri digitali
A Startupitalia! Open Summit 2015 Paolo Barberis annuncia i piani del Governo per le startup
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Le 5.044 startup innovative attive in Italia si sono date appuntamento a Milano per Startupitalia! Open Summit 2015, la "festa di Natale dell'innovazione". Festa cui ha preso parte anche Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione del premier Matteo Renzi. È lui ad illustrare i piani del Governo per far crescere le imprese innovative in Italia.
Potenziamento del credito di imposta, revisione dell'equity crowdfunding, incentivi alle aziende per l'open innovation e quartieri digitali. Questi, a grandi linee, le direttrici che orientano, e orienteranno, l'azione di Palazzo Chigi.
Partiamo dalle azioni già avviate: l'accesso al credito d’imposta per ricerca e sviluppo a tutte le imprese. La norma è contenuta nella Legge di Stabilità 2015. Con l'arrivo dell'anno nuovo, le imprese potranno utilizzare in compensazione l'incentivo fiscale per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, pari al 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. E l’aliquota può salire al 50% per le spese relative all’impiego di personale qualificato e per quelle relative a contratti di ricerca con università o altri enti equiparati e con startup innovative.
C'è poi la revisione del regolamento sull'equity crowdfunding, novità annunciata nei giorni scorsi dalla Consob. La necessità di modificare il regolamento sulla 'Raccolta di capitali di rischio da parte di imprese startup innovative tramite portali on-line' è stata determinata dalle novità introdotte dal decreto legge n. 3 del 24 gennaio 2015, meglio noto come Investment Compact, che ha esteso alle PMI innovative, agli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) e alle società che investono prevalentemente in startup e piccole e medie imprese innovative, la possibilità di effettuare offerte di capitale di rischio tramite i portali online.
Quanto alle proposte per il 2016, Barberis annuncia incentivi alle aziende per l'open innovation e la creazione di quartieri digitali nelle città. “Tempo fa dicevamo che l'Italia doveva diventare un Paese ospitale per le startup, ora andiamo oltre e diciamo che devono essere le città ad accogliere nel miglior modo possibile le neo-imprese. Milano si è già mossa in questo senso, ha numerosi spazi di co-working, e sappiamo quanto questi spazi possano avere importanti ricadute economiche sul territorio. Altre città europee sono già startup-friendly”.
Il consigliere ha quindi lanciato l'idea di una mappatura degli immobili destinati al co-working e all'innovazione e di un registro nel quale possano iscriversi, sul modello di quello che già esiste per startup e PMI innovative.