Agenzia Entrate – chiarimenti su credito imposta per investimenti Sud
Una circolare dell'Agenzia delle Entrate spiega come usufruire del credito d'imposta per l’acquisto di beni strumentali nel Mezzogiorno
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Previsto dalla Legge di Stabilità 2016, il credito d'imposta riguarda l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati agli stabilimenti produttivi situati nelle regioni del Mezzogiorno. La circolare n. 34/E pubblicata il 3 agosto 2016 dall'Agenzia delle Entrate chiarisce chi può accedere all'incentivo fiscale, come calcolarlo e utilizzarlo e le ipotesi di cumulo con altre agevolazioni.
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A cosa si applica l'incentivo
Il credito d'imposta è previsto per gli acquisti di beni strumentali nuovi effettuati dalle imprese dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019 nell'ambito di progetti di investimento destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Gli investimenti ammessi comprendono gli acquisti, anche mediante contratto di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie relativi:
- alla creazione di un nuovo stabilimento,
- all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente,
- alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente,
- a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
Chi può accedere al credito d'imposta
L'agevolazione è accessibile a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica assunta, che effettuano nuovi investimenti destinati a strutture produttive situate nelle aree ammissibili.
L'intensità dell'incentivo è differenziata in base alla dimensione delle imprese, in particolare:
- 20% per le piccole imprese, cioè che contestualmente hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro,
- 15% per le medie imprese, cioè quelle che contestualmente hanno meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro,
- 10% per le grandi imprese, che superano le soglie precedentemente indicate.
Anche gli enti non commerciali possono accedere al credito d'imposta, con riferimento all’attività commerciale eventualmente esercitata. Infine, possono beneficiare dell’agevolazione anche le imprese che intraprendono l’attività successivamente alla data di entrata in vigore della legge istitutiva del credito (1° gennaio 2016).
Esclusi, invece, “i soggetti che operano nei settori dell'industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo”.
Come ottenere l’agevolazione
Per accedere all'incentivo occorre presentare, esclusivamente in via telematica, la comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, approvata con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia lo scorso 24 marzo.
Una volta verificati i dati dichiarati dal contribuente, l'Agenzia delle Entrate comunica l’autorizzazione all’utilizzo del credito, che potrà essere utilizzato solo in compensazione, presentando il modello di pagamento F24 tramite i servizi Entratel o Fisconline, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta che ne attesta la fruibilità.
Il beneficio può essere fruito annualmente senza alcun limite quantitativo, anche per importi superiori alla soglia di 250mila euro applicabile ai crediti di imposta agevolativi. Non si applica neanche il limite generale di compensabilità di crediti di imposta e contributi di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, pari a 700mila euro a decorrere dal 1° gennaio 2014.
Ammesso il cumulo, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, solo con altre misure agevolative che non siano qualificabili come aiuti di Stato o come aiuti “de minimis”. E' possibile, quindi, cumulare il credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno con il super ammortamento per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi.
> Circolare n. 34/E del 3 agosto 2016
Photo credit: Yovko Lambrev