Politica Agricola Comune - la comunicazione della Commissione sulla PAC post 2020
La Commissione europea ha pubblicato la comunicazione sul futuro della Politica agricola comune - PAC post 2020.
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Norme più semplici e un approccio più flessibile garantiranno che la Politica agricola comune (PAC) continui a sostenere gli agricoltori e guidi lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura dell'UE. Sono queste le idee cardine della comunicazione appena adottata dalla Commissione europea su “Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura”, che delinea come garantire che la più vecchia politica comune dell'UE continui ad essere adeguata alle esigenze future.
“La comunicazione di oggi garantisce che la PAC raggiungerà obiettivi nuovi ed emergenti come la promozione di un settore agricolo intelligente e resiliente, il rafforzamento della tutela ambientale, dell'azione per il clima e del tessuto socioeconomico delle aree rurali. Segna inoltre un importante cambiamento di scala nell'implementazione della PAC: un nuovo sistema sostituirà quello attuale dando agli Stati membri e alle regioni un maggiore grado di sussidiarietà”, ha dichiarato il commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan.
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I risultati della consultazione pubblica e le sfide per l'agricoltura UE
La comunicazione tiene conto della consultazione sul futuro della Politica agricola comune (PAC) lanciata dalla Commissione a febbraio con l'obiettivo di comprendere in cosa l'attuale politica avrebbe potuto essere semplificata e modernizzata.
Durante i tre mesi di consultazione, la Commissione europea ha ricevuto più di 320mila risposte, per lo più da individui, che hanno confermato l'importanza di mantenere una forte PAC a livello dell'Unione europea, ma anche di semplificare le regole, aumentare la flessibilità e concentrarsi maggiormente sulle sfide chiave della tutela del reddito degli agricoltori, della protezione dell'ambiente e della lotta contro i cambiamenti climatici.
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Confermati i due pilastri
La comunicazione propone di mantenere l'attuale struttura a due pilastri, cioè Pagamenti diretti e Sviluppo rurale, ma indica un nuovo approccio, più semplice e flessibile, per la definizione delle azioni che dovranno permettere il raggiungimento degli obiettivi convenuti a livello dell'UE.
Ogni paese svilupperà il proprio piano strategico, approvato dalla Commissione, precisando come intende raggiungere gli obiettivi comuni, mentre Bruxelles avrà il compito di monitorare i progressi e di verificare che i finanziamenti producano risultati concreti, anzichè concentrarsi sulla sorveglianza regolamentare.
L'idea è quella di passare da un approccio unico a un approccio su misura, più attento a chi implementa la PAC sul campo, per garantire un sostegno equo e più mirato al reddito degli agricoltori, un'azione efficace contro i cambiamenti climatici e per l'efficienza nell'uso delle risorse naturali.
I piani strategici nazionali
Il Piano strategico per la PAC sviluppato da ciascuno Stato membro dovrebbe comprendere sia gli interventi sia del primo che del secondo pilastro e personalizzare gli interventi per aumentarne al massimo il contributo agli obiettivi dell'UE, prestando maggiore attenzione alle condizioni e alle esigenze locali. Al tempo stesso, gli Stati membri avrebbero anche maggior voce in capitolo nella definizione del quadro di controllo e di conformità applicabile ai beneficiari, compresi i controlli e le sanzioni.
L'elaborazione dei Piani strategici dovrebbe avvenire nell'ambito di un processo strutturato e la Commissione dovrebbe valutarli e approvarli, in modo da garantire condizioni di parità, tutelare la natura comune e i due pilastri della politica.
Alcune priorità
La comunicazione non pregiudica né il dibattito sul futuro delle finanze UE, né i contenuti della proposta della Commissione per il prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP), ma si limita ad indicare alcuni orientamenti per:
- incoraggiare l'utilizzo di tecnologie moderne a sostegno degli agricoltori sul campo e garantire maggiore trasparenza del mercato e sicurezza,
- migliorare gli sforzi per incoraggiare il ricambio generazionale in agricoltura, da coordinarsi con le competenze proprie degli Stati membri in settori quali la tassazione fondiaria, la pianificazione e lo sviluppo delle competenze,
- rispondere alle preoccupazioni dei cittadini in merito alla produzione agricola sostenibile, incluse salute, alimentazione, sprechi alimentari e benessere degli animali,
- ricercare azioni coerenti in linea con la dimensione globale della PAC tra le politiche UE, in particolare in materia di commercio, migrazione e sviluppo sostenibile,
- creare una piattaforma a livello dell'UE sulla gestione del rischio per aiutare al meglio gli agricoltori a far fronte all'incertezza dovuta ai cambiamenti climatici, alla volatilità del mercato e ad altri rischi.
Inoltre, ha spiegato il vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività Jyrki Katainen, il nuovo modello di erogazione dei fondi UE dovrebbe garantire una maggior sussidiarietà agli Stati membri, semplificare l'attuazione e migliorare il monitoraggio dei risultati.
Le proposte legislative che attueranno gli obiettivi indicati nella comunicazione saranno presentate dalla Commissione europea entro l'estate 2018, dopo la proposta di QFP post 2020.
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© European Union, 2017/Source: EC-Audiovisual Service/Photo: Mauro Bottaro