Voucher digitalizzazione - via alle domande di contributo
Martedì 30 gennaio apre lo sportello per richiedere i voucher digitalizzazione. Guida alle spese ammissibili ai contributi a fondo perduto per l'acquisto di hardware, software, formazione e servizi specialistici per l'ammodernamento tecnologico.
> Finanziamenti PMI - domande voucher digitalizzazione dal 30 gennaio 2018
A quattro anni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto Destinazione Italia, che ha previsto i voucher per la digitalizzazione delle PMI, dal 30 gennaio le imprese potranno finalmente richiedere i contributi per l'acquisto di hardware, software e servizi specialistici finalizzati allo sviluppo digitale dei processi aziendali e all'ammodernamento tecnologico.
> Destinazione Italia: Voucher digitalizzazione, la lunga attesa delle PMI
Cosa finanziano i voucher digitalizzazione
I voucher digitalizzazione sono finanziamenti a fondo perduto di importo non superiore a 10mila euro, a sostegno delle spese sostenute per:
- l'acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell'efficienza aziendale,
- lo sviluppo di soluzioni di e-commerce,
- la connettività a banda larga e ultralarga da parte delle imprese,
- la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle piccole e medie imprese,
- la modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, favorendo l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro,
- il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l'acquisto e l'attivazione di decoder e parabole, nelle aree in cui le condizioni geomorfologiche non consentano l'accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili.
Quali sono le spese ammissibili
I voucher possono essere concessi nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, che comprendono:
- per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza aziendale, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzate alla digitalizzazione dei processi aziendali;
- relativamente alla modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica, con particolare riferimento all'utilizzo di strumenti tecnologici e all’introduzione di forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
- quanto allo sviluppo di soluzioni di e-commerce, le spese per l’acquisto di hardware, software, inclusi software specifici per la gestione delle transazioni on-line e per i sistemi di sicurezza della connessione di rete, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni di commercio elettronico;
- relativamente alla connettività a banda larga e ultralarga, le spese di attivazione del servizio sostenute una tantum, con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche, quali lavori di fornitura, posa, attestazione, collaudo dei cavi, e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga;
- nel caso del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, le spese relative all’acquisto e all'attivazione di decoder e parabole;
- relativamente alla formazione qualificata nel campo ICT, le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata, purché attinenti fabbisogni formativi strettamente correlati agli ambiti di attività elencati ai punti precedenti, rivolti al personale delle imprese beneficiarie (titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti) risultante dal Registro delle imprese o dal Libro unico del lavoro.
A quanto ammontano i fondi disponibili
Le risorse a disposizione ammontano complessivamente a 100 milioni di euro, di cui 67 milioni e 456.321 euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 e 32.543.679 euro del PON Imprese e Competitività 2014-2020.
La quota di 67,4 milioni, a valere sulle risorse FSC 2014-2020 è destinata alla macroarea territoriale del Centro-Nord ed è ripartita in misura proporzionale al numero delle imprese registrate presso le Camere di commercio operanti nelle singole Regioni, cioè:
- Piemonte: 7.728.051,34 euro;
- Valle D'Aosta: 226.283,32 euro;
- Lombardia: 15.784.825,34 euro;
- Trentino-Alto Adige: 1.963.323,46 euro;
- Veneto: 8.532.862,46 euro;
- Friuli-Venezia Giulia: 1.801.739,68 euro;
- Liguria: 2.677.407,58 euro;
- Emilia-Romagna: 8.018.024,20 euro;
- Toscana: 6.921.569,81 euro;
- Umbria: 1.582.662,46 euro;
- Marche: 2.983.929,22 euro;
- Lazio: 9.235.642,13 euro.
Stesso discorso per i 32,5 milioni del PON Imprese e Competitività 2014-2020, assegnati in base al numero delle imprese alle Regioni del Sud:
- Abruzzo: 2.488.320,19 euro;
- Molise: 600.787,08 euro;
- Sardegna: 2.778.176,50 euro;
- Basilicata: 1.018.138,99 euro;
- Campania: 9.120.363,89 euro;
- Calabria: 3.008.266,82 euro;
- Puglia: 6.373.983,59 euro;
- Sicilia: 7.155.641,94 euro.
Chi può richiedere i voucher
In linea generale i contributi sono destinati alle piccole e medie imprese con sede legale sul territorio nazionale e iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente, che non abbiano ricevuto altri contributi pubblici per le stesse spese e che non si trovino in stato di fallimento, liquidazione o altre situazioni equivalenti secondo la normativa vigente.
Nell'ambito delle risorse finanziarie assegnate a ciascuna Regione, tuttavia, il Ministero ha previsto una riserva del 5% a beneficio delle micro, piccole e medie imprese che hanno conseguito il rating di legalità e che quindi rientrano nell’elenco di cui alla delibera n. 24075 del 14 novembre 2012 dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Come presentare domanda
Le domande potranno essere presentate dalle imprese a partire dalle ore 10.00 di domani, 30 gennaio, e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018.
Una volta trascorsi 30 giorni dalla chiusura dello sportello, il Ministero dello Sviluppo economico adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher, su base regionale, che conterrà l'indicazione delle imprese ammesse e l'importo totale dell'agevolazione prenotata.
Laddove il valore complessivo dei voucher richiesti risultasse superiore ai 100 milioni disponibili, il MISE procederà alla ripartizione delle risorse in proporzione al fabbisogno di tutte le imprese ammissibili alle agevolazioni, quindi anche al di sotto dell'importo previsto di 10mila euro, senza alcuna priorità connessa al momento della presentazione della domanda.
Per ottenere la concessione definitiva del voucher, infine, le imprese iscritte nel provvedimento cumulativo di prenotazione dovranno presentare, entro 30 giorni dalla data di ultimazione delle spese, sempre tramite l'apposita procedura informatica, la richiesta di erogazione, allegando i titoli di spesa.
Photo credit: Activités culturelles UdeM