Bilancio UE – la posizione del Parlamento europeo sul QFP post 2020
La plenaria ha approvato la posizione negoziale del Parlamento europeo sul prossimo bilancio UE. Finanziamenti adeguati per le politiche europee e nuove risorse proprie sono le priorità degli eurodeputati per il Quadro finanziario pluriennale post 2020.
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Via libera della plenaria a due relazioni che sintetizzano la posizione del Parlamento europeo in vista del negoziato sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP). Per gli eurodeputati occorre aumentare i contributi degli Stati membri al bilancio UE, per garantire finanziamenti adeguati a programmi come Erasmus e Connecting Europe Facility, senza tagliare i fondi per la Politica di Coesione e la Politica Agricola Comune (PAC), ma servono anche nuove entrate a livello UE, da reperire sulla base dei suggerimenti del gruppo di alto livello sulle risorse proprie guidato da Mario Monti.
"I cittadini chiedono un’Europa più efficace, capace di dare risposte su sicurezza, immigrazione, disoccupazione o cambiamento climatico. Per questo, servono profondi cambiamenti, a cominciare dal prossimo bilancio che deve riflettere le priorità dei popoli europei", ha commentato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a seguito dell’approvazione dei due testi in plenaria.
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Aumentare i contributi nazionali al Bilancio UE
Secondo la relazione sul QFP post 2020 a cura degli eurodeputati Jan Olbrycht (PPE) e Isabelle Thomas (S&D), approvata con 458 voti in favore, 177 voti contrari e 62 astensioni, la spesa per il bilancio UE post 2020 dovrebbe salire dall'1% all'1,3% del reddito nazionale lordo comunitario per continuare a supportare le politiche esistenti, in primis PAC e Coesione, dare seguito alle nuove priorità comuni in tema di sicurezza, migrazione, digitalizzazione e lotta ai cambiamenti climatici e gestire il gap finanziario provocato dalla Brexit.
Il PE chiede un aumento sostanziale delle risorse a favore di Erasmus+, Iniziativa occupazione giovani e Connecting Europe Facility e maggiore flessibilità, in modo da gestire crisi e situazioni impreviste, e garantire che i fondi non spesi rimangano in capo al bilancio europeo.
Strumenti come il Fondo di sviluppo europeo, il Meccanismo europeo di stabilità e una serie di altri fondi esterni, secondo gli eurodeputati dovrebbero essere integrati nel bilancio europeo, individuando i relativi mezzi finanziari.
Tutti gli sconti e le correzioni dovrebbero inoltre essere aboliti insieme alla cancellazione del rebate britannico e la dimensione temporale dovrebbe essere allineata alla durata del mandato del Parlamento e della Commissione, in particolare alla somma di due legislature, 5 anni più 5 anni, con una revisione obbligatoria di medio termine.
> La relazione sul bilancio europeo post 2020
Riformare il sistema delle risorse proprie
Con un voto separato la plenaria ha poi suggerito una riforma delle entrate UE con un paniere di plausibili nuove risorse proprie, che vanno da un'imposta sul reddito delle società all’imposta sulle transazioni finanziarie, fino alla web tax, sulla base delle conclusioni del gruppo di alto livello guidato da Mario Monti.
La relazione, a cura degli eurodeputati Janusz Lewandowski (PPE) e Gérard Deprez (ALDE), è stata approvata con 442 voti in favore, 166 voti contrari e 88 astensioni.
L'obiettivo prospettato dagli eurodeputati è quello di coprire con i contributi nazionali degli Stati membri il 40% del bilancio UE e di assicurare il restante 60% mediante le risorse proprie dell'Unione.
> La relazione sul sistema delle risorse proprie
Tajani, riconoscere il valore aggiunto del Bilancio UE
Sul tema è intervenuto anche il presidente del PE Antonio Tajani, che commentando il voto ha chiarito che l’aumento del bilancio non deve pesare sulle tasche dei contribuenti. "A contribuire deve essere chi approfitta del nostro mercato interno senza pagare tasse adeguate: i paradisi fiscali, le piattaforme digitali, le transazioni finanziarie a carattere speculativo, ad esempio. Ma anche chi importa merci grazie al dumping ambientale", ha detto il numero uno del Parlamento europeo, invitando gli Stati membri a riconoscere, e chiarire ai cittadini, il valore aggiunto della spesa UE.
"Dobbiamo spiegare ai cittadini che 1 euro speso a livello UE su ricerca, innovazione, sicurezza, difesa, controllo delle frontiere o sviluppo dell’Africa, ha un effetto moltiplicatore molto maggiore di 1 euro speso a livello nazionale. Se ogni Stato avesse dovuto realizzare un proprio sistema satellitare GPS o per l’osservazione della terra, il conto sarebbe stato 20 volte quello di Galileo e Copernico. Se avessimo a disposizione Canadair o elicotteri per una protezione civile europea o, motovedette per la guardia costiera UE, potremmo far fronte a crisi ed emergenze con più mezzi a costi inferiori. Lo stesso per lo sviluppo di sistemi innovativi per sicurezza e cyber sicurezza. Per non parlare della difesa, dove sinergie, standardizzazione, economie di scala e ricerca europea portano a decine di miliardi di risparmio”, ha detto Tajani.
Le proposte della Commissione per il prossimo Quadro finanziario pluriennale dovrebbero essere presentate dal presidente Jean-Claude Juncker il 2 maggio, con l’obiettivo di arrivare a un accordo entro 12 mesi. L'auspicio degli eurodeputati è di avviare i negoziati sul bilancio UE e raggiungere un accordo con il Consiglio prima delle elezioni europee del 2019.
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