Legge Made in Italy: contributi e finanziamenti per filiera legno-arredo e produzione tessile
Tra le novità della legge n. 206-2023 per la promozione del Made in Italy, appena pubblicata in Gazzetta ufficiale, ci sono nuovi incentivi per la valorizzazione delle imprese boschive e per gli investimenti di innovazione tecnologica nell'industria della lavorazione del legno e nella filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.
Tutto ciò che c’è da sapere sulla nuova legge Made in Italy
Le legge Made in Italy, che entrerà in vigore l'11 gennaio 2024, riserva infatti 25 milioni di euro agli investimenti nella filiera nazionale del legno e dell’industria per l’arredo e 15 milioni agli incentivi per innovare i processi di produzione di fibre di origine naturale.
Contributi a fondo perduto e prestiti agevolati per filiera legno-arredo
La legge "Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy" ha tra i suoi obiettivi lo sviluppo di una filiera del legno per l’arredo al 100% nazionale.
In particolare, il provvedimento affida al Ministero delle Imprese, d'intesa con il Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il compito di promuovere lo sviluppo delle certificazioni della gestione forestale sostenibile e di sostenere gli investimenti per la vivaistica forestale e la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e delle imprese della filiera della prima lavorazione del legno.
Per centrare questi obiettivi la legge stanzia 25 milioni di euro, di cui 15 milioni per la concessione di contributi a fondo perduto e 10 milioni destinati ad attivare finanziamenti a tasso agevolato, che saranno orientati soprattutto sull'innovazione tecnologica delle imprese della filiera e sull'aumento della sostenibilità ambientale. La legge intende promuovere infatti l'incremento del livello tecnologico e digitale delle imprese e la creazione di sistemi di produzione automatizzati lungo la catena produttiva, dai sistemi di classificazione qualitativa fino ai sistemi di incollaggio.
Le modalità di attuazione della misura - compresa l'individuazione del soggetto incaricato della gestione dei fondi e l'indicazione dei soggetti beneficiari dei finanziamenti - saranno definite con un decreto del MIMIT, di concerto con il Ministero dell'Agricoltura e con il Ministero dell'Ambiente, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge Made in Italy.
15 milioni per fibre tessili naturali e da riciclo
Sempre a un decreto MIMIT, questa volta di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze e con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, spetterà definire le modalità di utilizzo dei fondi previsti dalla legge Made in Italy per la valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.
Obiettivo dell'intervento è sostenere gli investimenti, sul territorio nazionale, la ricerca, la sperimentazione, la certificazione e l'innovazione dei processi di produzione nella filiera primaria di trasformazione in Italia di fibre tessili di origine naturale e provenienti da processi di riciclo, nonché dei processi di concia della pelle con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità per quanto concerne il riciclo, la lunghezza di vita, il riutilizzo, la biologicità e l'impatto ambientale. Anche in questo caso il focus è sull'introduzione di nuove tecnologie, per sostenere la produzione delle fibre tessili naturali quale settore strategico anche ai fini dell’indipendenza di materie prime di produzione e del raggiungimento degli obiettivi di economia circolare sostenibile.
Le risorse previste dalla legge 206-2023 ammontano a 15 milioni di euro per il 2024.
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