Dl Energia: novità per incentivi a rinnovabili e biometano, 200 milioni per il fondo clima
Ricco il ventaglio di misure previste dal decreto Energia, approvato in via definitiva il 31 gennaio: novità per le aste per incentivare le rinnovabili e per gli incentivi al biometano, rifinanziamenti per il fondo italiano clima e per il fondo per la transizione energetica nel settore industriale e l’individuazione di due aree portuali per l’eolico offshore.
La legge di conversione del dl 181 del 9 dicembre 2023, legge n. 11 del 2 febbraio 2024 pubblicata il 6 febbraio in Gazzetta ufficiale, ha chiuso il primo passaggio parlamentare con il via libera di Montecitorio, arrivato il 26 gennaio, ed è stata approvata dal Senato in via definitiva il 31 gennaio. Un provvedimento ampio, composto da tre capi e decine di articoli che abbracciano non solo tematiche strettamente energetiche ma in cui sono confluite anche misure per la ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi alluvionali, da quelli che hanno devastato l’Emilia-Romagna a maggio all'alluvione che ha colpito la Toscana tra ottobre e novembre. Previste inoltre una serie di semplificazioni per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, e una semplificazione dell’accesso agli incentivi per gli interventi di piccole dimensioni che aumentano l'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili nell’area del Centro Italia post sisma 2016.
Puntiamo il radar sulle misure energetiche e sugli incentivi collegati.
Nuovi meccanismi di sostegno alle rinnovabili
Nel passaggio parlamentare il dl 181/2023 si è arricchito di un articolo dedicato a introdurre modalità innovative per il supporto alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Si tratta sostanzialmente del via libera alla stipula di contratti per differenza a due vie di durata pluriennale tra il Gse e gli operatori selezionati con aste per incentivare le rinnovabili. Una misura che richiama quanto previsto dalla riforma del mercato elettrico, al centro di un intenso negoziato tra le istituzioni europee giunto quasi alle battute finali, che punta sui PPA e sui contratti bidirezionali per differenza come modello di riferimento per i finanziamenti pubblici alle FER.
300 milioni l’anno per il Fondo per la transizione energetica nel settore industriale
Aggiunta nel passaggio parlamentare anche una misura che incrementa l’ammontare della parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di gas serra destinata al Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, che prevede aiuti per quelle imprese particolarmente esposte al rischio di rilocalizzazione delle emissioni.
Finora (in base a quanto previsto dall’ l’articolo 23 comma 8 del decreto legislativo n. 47 del 2020) la quota annua di tali proventi che supera il valore di 1 miliardo di euro, è destinata al Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, nella misura massima complessiva di 100 milioni di euro per l'anno 2020 e di 150 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021.
Il dl Energia alza l’asticella a partire dal prossimo anno: rimane quindi invariata la quota prevista fino al 2024 e viene innalzata a 300 milioni annui (rispetto ai 150 milioni previsti a legislazione vigente) la quota destinata al Fondo a decorrere dal 2025.
Novità per gli incentivi al biometano
Un’altra novità inserita nel corso dell’iter parlamentare riguarda gli incentivi per il biometano, normati dal decreto del 15 settembre 2022. In base a quanto previsto dal decreto Energia, a partire dal 2024, anche le imprese titolari di impianti di produzione di biogas prodotto attraverso il trattamento anaerobico di rifiuti organici oggetto di riconversione possono accedere agli incentivi previsti dal decreto del 15 settembre 2022.
Autoproduzione di energia rinnovabile nei settori energivori
Per favorire l’autoproduzione energetica, le aziende energivore possono ottenere il rilascio di una concessione prioritaria per gestire gli impianti alimentati da energia rinnovabile.
Più nel dettaglio, per accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia, l’articolo 1 del Dl Energia prevede che, fino al 31 dicembre 2030, nel caso di più istanze concorrenti per la concessione della medesima superficie pubblica, gli enti interessati debbano accordare una preferenza nell’individuazione del concessionario ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici volti a soddisfare il fabbisogno energetico delle cosiddette imprese elettrivore (iscritte all’apposito elenco presso la CSEA).
Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica dovrà definire, entro l’8 febbraio 2024, un meccanismo per lo sviluppo di nuova capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle imprese elettrivore. Il meccanismo prevede anche la facoltà delle imprese interessate di richiedere al GSE un’anticipazione di parte dell’energia elettrica prodotta dagli impianti di nuova realizzazione, o oggetto di potenziamento, che le aziende si impegnano a realizzare. L’anticipazione è poi restituita al GSE dalle imprese beneficiarie secondo specifiche condizioni e tempistiche.
Ad ARERA spetta definire le modalità per la copertura degli oneri derivanti dal suddetto meccanismo, specificando che la copertura è assicurata a valere sulla componente degli oneri generali del sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili.
Un fondo per le Regioni e le Province che ospitano impianti FER
Il provvedimento introduce un fondo rivolto a Regioni e Province autonome per prevedere misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee.
Le risorse per alimentare tale fondo derivano da una quota dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Nel dettaglio si tratta di risorse fino a 200 milioni l’anno dal 2024 al 2032.
Sostegno all’eolico offshore nel Mezzogiorno
Per lo sviluppo della filiera offshore si prevede l’individuazione in due porti del Mezzogiorno, previa acquisizione di manifestazioni di interesse presentate dalle Autorità di sistema portuale, delle aree demaniali marittime da destinare alla realizzazione di un polo strategico nazionale nel settore della progettazione, della produzione e dell’assemblaggio di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare.
Sarà il MASE a pubblicare un avviso volto alla acquisizione di manifestazioni di interesse per individuare i porti in grado di ospitare gli impianti eolici off-shore.
Eolico offshore: l’Italia potrebbe diventare il terzo mercato mondiale
200 milioni per il Fondo italiano per il clima
Il Dl Energia prevede un rifinanziamento del Fondo italiano per il clima, lo strumento di finanza climatica con cui l’Italia promuoverà interventi di adattamento e contrasto al cambiamento climatico nei “Paesi partner”.
La nuova iniezione di risorse è pari a 200 milioni per il 2024.
Semplificazioni per i progetti smart grid previsti dal PNRR
Fino al 31 dicembre 2026, la realizzazione delle cabine primarie e degli elettrodotti fino a 30 kV, prevista nell’ambito di progetti ammessi ai finanziamenti PNRR per le smart grid, e la realizzazione delle opere accessorie indispensabili all’attuazione dei progetti stessi, avranno un permitting facilitato, saranno cioè sottoposti a semplice denuncia di inizio lavori (a meno che non sussistano vincoli ambientali, paesaggistici, culturali o imposti dalla normativa UE).
Nell’ambito del REPowerEU, il capitolo aggiuntivo al “nuovo” PNRR, sono stati previsti fondi aggiuntivi per le smart grid, come ricostruito in questo articolo.
Fondi per i progetti di teleriscaldamento previsti dal PNRR
Sempre restando in tema PNRR, il dl Energia stanzia oltre 96 milioni di euro per i progetti di teleriscaldamento e teleraffrescamento rientranti tra quelli ammissibili e finanziabili dal PNRR, ma non finanziati dal Piano per una differente interpretazione della Commissione europea.
Registro delle tecnologie per il fotovoltaico
Il dl Energia affida a ENEA il compito di istituire un registro delle diverse tipologie di moduli fotovoltaici, suddiviso in tre sezioni in base alle specifiche caratteristiche territoriali e qualitative, al fine di realizzare una mappatura dei prodotti disponibili sul mercato.
Il testo del decreto 181/2023 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 9 dicembre 2023
Conversione del decreto 181/2023 nella legge n. 11 del 2 febbraio 2024