Manovra 2025 e credito d’imposta ZES Unica Sud: arriva la proroga

Foto di Jason Goh da Pixabay La legge di bilancio 2025 ha prorogato di un anno il credito d’imposta ZES Unica. In questo modo l’agevolazione, che sostiene l'acquisizione di beni strumentali alle imprese localizzate nella ZES, sarà disponibile anche per investimenti realizzati fino a novembre 2025.

Cosa prevede la Legge di bilancio 2025?

E’ questa una delle misure per le imprese più rilevanti previste dal Ddl di bilancio 2025. Dopo il boom di domande ricevute per la prima annualità (la 2024) - sulle quali in realtà si è ancora in attesa di avere i dati finali e definitive del tiraggio dell’incentivo, che dipenderà dalla fattiva realizzazione degli investimenti - la nuova Legge Finanziaria prevede il rifinanziamento del tax credit ZES Unica Sud.

Il credito d’imposta ZES Unica 2025

Una decisione che, se non obbligata, era quanto meno prevedibile dal momento che la ZES Unica rappresenta una delle strategie del Governo Meloni tramite cui rilanciare l’economia del Meridione d’Italia.

In tale contesto, il rifinanziamento del credito d'imposta ZES anche per il 2025 costituisce un tassello fondamentale di tale strategia, dal momento che se no l’incentivo sarebbe terminato quest’anno, applicandosi solo agli investimenti realizzati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024.

Adesso invece con l’iniezione di nuove risorse, la Manovra 2025 assicura la copertura del tax credit anche per le spese per investimenti sostenute tra il 16 novembre 2024 e il 15 novembre 2025.

A differenza del primo anno di applicazione dell'agevolazione, il tax credit ZES Unica 2025 parte già prevedendo due passaggi burocratico-amministrativi. Parliamo della comunicazione (preventiva) sugli investimenti che si intendono effettuare e della comunicazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione di quegli stessi investimenti. Un passaggio quest’ultimo, che nel credito d'imposta ZES 2024 è stato inserito solo in fieri.

In questo modo il governo punta a tenere sotto controllo il tiraggio della misura, adottando un’impostazione che - stando allo schema di decreto legislativo sul Codice degli incentivi approvato in via preliminare qualche giorno fa - in futuro dovrebbe diventare obbligatoria per tutti gli incentivi automatici che non prevedano un'attività istruttoria di carattere tecnico.

Dal punto di vista pratico, nel caso del tax credit 2025 ZES, la comunicazione preventiva all’Agenzia delle entrate - sull’ammontare delle spese ammissibili sostenute a partire dal 16 novembre 2024 e di quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2025 - dovrà essere realizzata tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025.

La comunicazione integrativa, attestante l'avvenuta realizzazione entro il termine del 15 novembre 2025 degli investimenti indicati nella comunicazione preventiva, dovrà invece avvenire nel lasso di tempo che va dal 18 novembre al 2 dicembre 2025.

Come sempre avviene in questi casi, i modelli e le modalità di trasmissione delle due comunicazioni saranno stabiliti in successivi provvedimenti dell’Agenzia delle entrate.

Per quanto concerne invece gli importi dell'agevolazione, al fine di rispettare il limite di spesa previsto per l’anno 2025, la Manovra dispone che l'ammontare massimo del credito d'imposta, fruibile da ciascun beneficiario, sia pari all'importo del credito d'imposta risultante dalla comunicazione integrativa moltiplicato per una percentuale ottenuta rapportando il limite di spesa all'ammontare complessivo dei crediti di imposta indicati nelle comunicazioni integrative, da rendere nota mediante apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.

Inoltre, sempre l’Agenzia delle entrate dovrà anche rendere noti, per ciascuna regione della ZES ed in modo distinto per ciascuna delle categorie di microimprese, di piccole imprese, di medie imprese e di grandi imprese: 

  • il numero delle comunicazioni integrative inviate
  • la tipologia di investimenti realizzati entro la data del 15 novembre 2025; 
  • l'ammontare complessivo del credito di imposta complessivamente richiesto.

Una mappatura della distruzione del tax credit tra i beneficiari che permetterà alle Regioni interessate dall’agevolazione (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise e Abruzzo) di stanziare eventualmente ulteriori risorse - a valere sui programmi della politica di coesione europea 2021-2027 - a sostegno degli investimenti ammessi, qualora il provvedimento di calcolo della percentuale di incentivo davvero fruibile indichi un credito di imposta inferiore a quello massimo riconoscibile.

Per maggiori informazioni, consulta il testo della Manovra 2025

Foto di Jason Goh da Pixabay

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