Le modifiche a Transizione 5.0 tra l’emendamento depositato e i nuovi negoziati con l’UE
Alla Camera dei deputati il ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, ha fornito i numeri aggiornati sul tiraggio del Piano 5.0, confermando anche l’arrivo di un primo restyling della misura, grazie ad un emendamento al DL Fiscale già depositato, e annunciando un nuovo round di negoziati con Bruxelles per migliorare ulteriormente l’agevolazione.
Guida al Piano Transizione 5.0
Le modifiche in arrivo per il Piano Transizione 5.0 e il confronto in corso con la Commissione europea per provare a migliorare e semplificare altri aspetti del regime di aiuto sono state annunciate, nello specifico, durante il question time di ieri, 20 novembre, alla Camera dei deputati, a seguito della richiesta di aggiornamenti sulle iniziative che il governo intende intraprendere per assicurare la concreta fruibilità per le imprese degli incentivi.
Un intervento che ha messo in luce, per l’ennesima volta, le criticità di Transizione 5.0 che stanno portando ad un tiraggio piuttosto contenuto della misura da 6,3 miliardi di euro, come del resto confermato anche dai dati presentati ieri da Urso. “Attualmente - ha infatti comunicato il ministro - il numero di imprese che ha fatto richiesta di aiuto è pari a 413 imprese, e altre 314 hanno avviato la fase di prenotazione”. Numeri piuttosto bassi, considerando che l'agevolazione si è aperta ad agosto e che i suoi 6,3 miliardi dovranno essere consumati entro il 2026.
In tale contesto Urso ha quindi confermato l'intenzione di procedere - nei limiti del possibile - con le modifiche al Piano 5.0, la maggior parte delle quali arriveranno da un emendamento al DL Fiscale, attualmente in fase di conversione in legge in Parlamento. Si tratta dell’emendamento Gelmetti, già depositato al Senato, a cui nei prossimi mesi potrebbero però forse aggiungersi anche altri interventi. Ad aprire questo spiraglio è lo stesso ministro, annunciando le interlocuzioni in corso con “la Commissione per un altro confronto per fare qualcosa in più”. “Le risposte - ha aggiunto però Urso - non le avremo prima di gennaio-febbraio”.
In attesa degli esiti del nuovo negoziato sul Piano 5.0, ecco cosa prevede l'emendamento Gelmetti a Transizione 5.0.
Transizione 5.0: percentuali di aiuto più alte e articolate su due scaglioni
Uno dei passaggi dell’emendamento di Gelmetti (emendamento 8.14 al DL 155/2024) che più potenzia il tax credit 5.0 è senza dubbio quello che riduce a due gli scaglioni in cui sono ripartite le fasce di investimenti e aumenta l'intensità dell'aiuto.
Allo stato attuale, infatti, il credito d’imposta ammonta al:
- 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Se dovesse passare invece l’emendamento di Gelmetti, il credito d’imposta sarebbe molto più generoso, diventando pari al:
- 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 10 milioni di euro,
- al 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
A diventare più generose sarebbero anche le maggiorazioni previste quando la riduzione dei consumi energetici diventa più marcata. L'emendamento Gelmetti prevede infatti che:
- in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 10%), il credito d’imposta salga, rispettivamente, al 55% e al 20% con riferimento ai due scaglioni;
- in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 15%), il credito d’imposta arrivi rispettivamente al 60% e al 25%, in relazione ai due scaglioni.
In questo modo il tax credit 5.0 diventa molto più attrattivo, mettendo sul piatto aliquote di incentivazione notevolmente più generose rispetto a quelle previste attualmente.
Transizione 5.0: maggiorato anche il sostegno al fotovoltaico
L’emendamento Gelmetti interviene anche per incentivare la realizzazione di investimenti che prevedano anche l'installazione di pannelli fotovoltaici. Lo fa, da un lato, aumentando le aliquote di maggiorazione previste per questi interventi, dall’altro, ampliando le tipologie di pannelli fotovoltaici che danno diritto a tali maggiorazioni.
Andando con ordine, allo stato attuale non sono previste maggiorazioni nel caso in cui vengano installati “pannelli con efficienza ≥ 21,5% prodotti in UE” (pannelli di tipo “a”). Con l'emendamento Gelmetti, invece, le maggiorazioni saranno possibili anche per tali pannelli che, in questo modo, si vanno a sommare alle altre due tipologie attualmente contemplate: i moduli con celle, efficienza ≥ 23,5% prodotti in UE (pannelli di tipo “b”); e i moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione o tandem, efficienza ≥ 24,0% prodotti in UE (pannelli di tipo “c”).
Come già accennato, inoltre, l'emendamento prevede delle nuove maggiorazioni che diventano rispettivamente pari al:
- 140% (invece del 120%) per i pannelli di tipo “b”;
- 150% (invece del 140%) per i pannelli di tipo “c”.
A queste si aggiunge ovviamente l’aliquota prevista per i pannelli di tipo “a”, che si attesta al 130%.
Il credito d’imposta Transizione 5.0 cumulabile con il tax credit ZES Unica
L'operazione di restyling del tax credit 5.0 passa anche per un allentamento dei limiti in materia di cumulabilità degli aiuti.
Se dovesse passare l’emendamento Gelmetti, infatti, il credito d’imposta 5.0 diventerebbe cumulabile anche con il tax credit ZES Unica, oltre che con quello previsto per le Zone logistiche semplificate (tax credit ZLS).
Le FAQ che semplificano e potenziano Transizione 5.0
Come già accennato, oltre a passare per modifiche normative, l'operazione di restyling del credito d’imposta Transizione 5.0 viaggia anche tramite FAQ.
Ad esempio l'inserimento tra gli interventi ammissibili degli investimenti in illuminotecnica per gli hotel - annunciato da Urso a fine ottobre durante un evento di Confesercenti - è arrivato proprio attraverso una delle FAQ pubblicate il 2 novembre.
Stesso discorso anche per altre aperture su settori e investimenti, che sono state inserite sempre dentro a delle FAQ.
Le modifiche a Transizione 5.0 che mancano ancora
Tra le FAQ già pubblicate e l’emendamento 8.14 di Gelmetti, il MIMIT starebbe portando a casa le modifiche all’agevolazione promesse alle imprese.
Dal piatto restano fuori, tuttavia, la proroga delle scadenze e la possibilità per le imprese di gestire contemporaneamente più progetti di investimento.
Foto di ha11ok da Pixabay