Italian Digital Agenda Forum: Passera, entro giugno il pacchetto Digitalia
“Digitale uguale crescita uguale futuro”. Il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera saluta l'Italian Digital Agenda Annual Forum andando dritto al punto. Organizzata a Roma da Confindustria digitale, l'iniziativa lancia un progetto di sviluppo per l'Italia, fissando alcuni obiettivi da realizzare entro il 2013: recupero del gap con l'Ue su servizi internet, azioni di sistema per modernizzare la pubblica amministrazione, sviluppo di start-up, e-commerce, formazione digitale. A confrontarsi sul tema, i rappresentanti del governo, degli enti locali e delle istituzioni europee.
Che l'economia digitale sia il futuro non ci sono dubbi. Che sia redditizia, lo dimostra il fatto che ogni euro investito nell'Ict ne fa entrare in cassa due.
Dunque, aumentare gli investimenti nell'innovazione digitale significa far crescere il paese, sotto ogni punto di vista: più competitività per le imprese, taglio delle spese per la pubblica amministrazione, risparmi per le famiglie.
E l'Italia? Ancora arretrata sotto molti punti di vista. Lo dimostrano, come spiega nel corso del Forum Stefano Parisi, presidente del comparto di Confindustria dedicato appunto al digitale, il peso limitato del digitale sul Pil nazionale (4%), la scarsa alfabetizzazione web (solo il 50% della popolazione italiana usa Internet, contro il 68% di quella europea), la diffusione ridotta dell'e-commerce (il dato italiano è al 15% contro il 43% della media Ue).
Eppure, sottolinea Parisi, “l'Italia non è indietro sulle infrastrutture, a differenza di quel che spesso ci viene detto”. Per superare questi gap e far crescere il paese basta “un cambio di mentalità” da parte di tutti i soggetti in ballo, sia pubblici che privati.
Parisi, poi, illustra quali sono, secondo Confindustria, i cinque pilastri per far crescere l'Italia del domani:
- aumentare l’offerta di servizi web di Pa e privati,
- sviluppare investimenti nei sistemi e nelle piattaforme cloud,
- accelerare l’innovazione e gli investimenti nelle start-up,
- valorizzare i contenuti e le opportunità offerte dal web,
- accelerare l’alfabetizzazione dei non nativi digitali.
In vista del pacchetto Digitalia, “un pacchetto di spinta” alla digitalizzazione delle imprese e del sistema Paese che, come annuncia il ministro Passera durante il Forum, sarà varato entro giugno, il governo si mostra aperto alle proposte avanzate da Confindustria, accogliendone il “contributo per disegnare l'architettura del provvedimento legislativo”.
Ad oggi, lo stesso governo sta tentando di perseguire gli obiettivi dell'Agenda digitale europea attraverso una “cabina di regia”. Sei sono i gruppi di lavoro impegnati su altrettanti fronti: infrastrutture, e-commerce, e-government, alfabetizzazione informatica, innovazione e smart communities.
Non a caso, dopo Passera, sale sul palco dell'auditorium che ospita il Forum il ministro dell'istruzione Francesco Profumo, il cui dicastero è direttamente coinvolto nei lavori della citata cabina di regia. Indicando i driver di crescita del paese, Profumo entra nel merito degli stanziamenti nazionali a favore dello sviluppo delle comunità intelligenti: dopo il primo bando, che destinava oltre 240 milioni di euro alle regioni del Mezzogiorno, il Miur replicherà con nuovi fondi, per coprire le altre aree del paese, per un totale di oltre 2 miliardi di euro.
Parlare di agenda digitale significa anche parlare di Europa. E' l'Ue, infatti, a stabilire gli obiettivi da raggiungere entro il 2020. Proprio il commissario Ue per l'agenda digitale, Neelie Kroes, in chiusura, definisce i cinque punti della strategia proposta al governo da Confindustria “excellent” e ha suggerito la sua ricetta per il successo dell'Ict: finanziamenti per l'innovazione e la ricerca, un mercato solido e competitivo e l'iniziativa Connecting Europe Facility.
L'Italia? “Se andrà avanti su questa strada sarò felice di tornare”, ha detto la Kroes.