Aiuti di Stato – Bruxelles approva Piano banda ultralarga
Via libera della Commissione europea al Piano italiano per la banda ultralarga 2016-2022 da circa 4 miliardi di euro
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Il Piano italiano per la banda ultralarga rispetta gli orientamenti Ue del 2013 sugli aiuti di Stato per lo sviluppo di reti broadband. Il Governo incassa l'ok della commissaria responsabile della politica della concorrenza Margrethe Vestager, secondo cui la strategia porterà l'accesso veloce a Internet in aree dell'Italia in cui non è al momento disponibile senza falsare la concorrenza e senza sostituirsi agli investimenti privati.
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Oltre al ritardo italiano nella diffusione delle reti a banda larga, alla base del via libera della Commissione ci sono alcune considerazioni che confermano la compatibilità tra la strategia dell'Italia e le norme Ue sugli aiuti di Stato.
In primo luogo, i finanziamenti pubblici previsti dal Piano, per un totale di circa 4 miliardi di euro tra fondi Ue e risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, sono destinati alle aree bianche, cioè aree poco servite dalle reti di nuova generazione in cui i privati non prevedono investimenti nei prossimi tre anni.
Inoltre, tramite la creazione del Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI) sono state rese accessibili tutte le informazioni relative alle reti pubbliche di comunicazioni e alle infrastrutture presenti sul territorio nazionale, sia nel sottosuolo che nel sopra suolo, in modo da incoraggiare gli operatori a utilizzare le reti esistenti.
Le infrastrutture realizzate resteranno di proprietà pubblica, mentre la gestione della rete sarà affidata a un concessionario che dovrà garantire un accesso non discriminatorio da parte degli altri operatori del settore, a vantaggio della concorrenza e dei consumatori.
La concessione degli aiuti passerà per gare di appalto aperte conformi alle norme Ue in materia e al principio della neutralità tecnologica. Il primo di questi bandi di gara è già stato lanciato e riguarda un investimento da oltre un miliardo e 405 milioni di euro a favore di sei Regioni, per un totale di 3mila Comuni e 6,5 milioni di cittadini.
I lavori dovrebbero partire entro la fine dell'anno. Un piano di valutazione dettagliato raccoglierà i risultati degli interventi, che saranno presentati alla Commissione europea entro il mese di giugno del 2022.