Lazio - via al distretto tecnologico per beni e attivita’ culturali
Con la nascita del Distretto tecnologico per i beni e le attività culturali (DTC) Regione, MIUR e MIBACT avviano investimenti per 41,7 milioni di euro.
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Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il vicepresidente con delega alla Ricerca Massimiliano Smeriglio e la ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli presentano il nuovo Distretto Tecnologico per i beni e le attività Culturali (Dtc) del Lazio.
L’obiettivo è rafforzare le enormi potenzialità del patrimonio culturale regionale. In particolare gli interventi sono finalizzati allo sviluppo di tecnologie innovative allo scopo di mettere in campo una grande operazione di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso interventi di recupero e conservazione di monumenti, aree archeologiche e opere d’arte e l’introduzione di modalità di fruizione altamente innovative del patrimonio artistico, culturale e archeologico.
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Con uno specifico Accordo di Programma Quadro, Regione Lazio, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), avviano una operazione di investimenti per 41,7 milioni di euro (di cui 20,7 a carico della Regione Lazio e 21 a carico del Miur), nell’ambito della quale verranno realizzati 5 grandi interventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale del Lazio, oltre a consolidare e stimolare l’innovazione delle imprese e degli organismi di ricerca dedicati ai beni culturali della regione.
Nello specifico sono previsti:
- la costituzione sperimentale di un Centro di Eccellenza e Polo dell’Innovazione nel campo della formazione e della ricerca nel settore delle tecnologie dei Beni Culturali, per un investimento di 6 milioni di euro. Sarà composto dall’Anagrafe delle Competenze (Adc) e da una Scuola di Alta Formazione che dovranno permettere di individuare e sviluppare da un lato, corsi e/o master ad hoc per la definizione di nuove professioni nel settore delle tecnologie dei Beni Culturali e dall’altro di sviluppare dei progetti di ricerca attraverso una serie di laboratori dedicati;
- progetti di ricerca per la valorizzazione, conservazione, recupero e fruizione del patrimonio culturale del Lazio, anche di opere non esposte (museo impossibile), attraverso l’impiego di piattaforme digitali e di altre tecnologie come ad esempio Virtual Heritage Center e Infomediary per il trasferimento tecnologico. Le principali tecnologie innovative da realizzare e applicare riguarderanno 6-7 siti-monumenti-itinerari scelti dalla Regione Lazio previa consultazione. Tali principali tecnologie innovative sono: Tecnologie innovative per il Turismo Culturale; Sistemi Web-Gis per la Mobilità; Progettazione e realizzazione di sistemi integrati di accessibilità e miglioramento della fruizione del Patrimonio Culturale; Soluzioni tecnologiche per la vigilanza, la sicurezza e il monitoraggio; Ricerca e sviluppo di nuovi modelli, tecnologie e strumenti per una migliore interazione uomo-macchina; Infrastrutture tecnologiche per la sostenibilità dei siti culturali (anche tramite fonti energetiche rinnovabili); Tecniche e interventi per la conoscenza. A disposizione, 23,2 milioni di euro. Entro settembre sarà lanciata una call di ricognizione dei siti/itinerari/monumenti da valorizzare; entro la metà di ottobre verrà pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione dei progetti;
- investimenti nel capitale di startup, spin-off e PMI che vogliano realizzare attività ad alto contenuto tecnologico e innovativo o abbiano necessità di avviare processi di rinnovamento o miglioramento tecnologico di processo e/o di prodotto, che avverranno in compartecipazione con investitori privati. 3 milioni di euro a disposizione, le procedure verranno espletate nel 2018;
- interventi finalizzati alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie e metodologie per una migliore fruizione dello spettacolo dal vivo (musica, teatro, danza) anche attraverso il sostegno alla realizzazione di infrastrutture all’avanguardia che posizionino la produzione culturale delle arti performative della regione nel panorama più innovativo a livello nazionale e internazionale. Le risorse a disposizione ammontano a 6 milioni di euro, e le procedure verranno espletate tra la fine del 2017 e la primavera del 2018;
- attività di supporto alla comunicazione e promozione nazionale e internazionale delle tecnologie realizzate e dei beni valorizzati attraverso accordi di distribuzione internazionali, organizzazione di missioni incoming di operatori turistici stranieri, partecipazione congiunta delle imprese laziali ad eventi internazionali. L’intervento potrà contare su 3,5 milioni di euro e le attività verranno avviate nel corso del prossimo anno.
"Quello della Regione è un progetto molto importante. Intanto per i contenuti, cioè per la capacità di investire su una delle nostre straordinarie ricchezze, e le eccellenze del Lazio. In secondo luogo perché investire sia sui fondi europei che su quelli ministeriali per una visione condivisa dello sviluppo di un territorio - spiega Fedeli - lavorare come sistema Paese ciascuno per la propria parte e per le proprie competenze con la Regione Lazio significa davvero avere una visione intanto della qualità dello sviluppo di una area che dal mio punto di vista è anche la qualità di un Paese, ma anche la capacità di essere responsabili nelle proprie competenze politiche e istituzionali convergendo su obiettivi che si condividono. Mi pare questo il metodo e il merito che si dovrebbe estendere anche in tutto il Paese".
"L’avvio di questo distretto vuole dimostrare che è possibile cambiare e che cambiamento non significa rinuncia", nota Zingaretti. "Il distretto è parte di una scelta che abbiamo fatto, che vuole dare centralità al settore della ricerca e della scienza. È una grande sfida che ci sta portando a far incontrare scienza, università, beni archeologici e sviluppo del turismo, non con appelli ma mettendo in rete questi punti e rafforzare il sistema".
"Il lavoro che abbiamo fatto insieme ai due Ministeri ma soprattutto la spinta dal basso che è arrivata dal sistema accademico, dai docenti e dai ricercatori – dichiara Smeriglio – ci ha permesso di chiudere una partita straordinaria. Nei prossimi due anni nel Lazio nasceranno dei presidi culturali ad alta fruibilità dal punto di vista dell'innovazione tecnologica, che miglioreranno l’offerta culturale e anche turistica della nostra regione".