Porto Gioia Tauro - nuove infrastrutture e riqualificazione lavoratori
La sigla dell’intesa quadro per il rilancio del porto di Gioia Tauro apre alla realizzazione di nuove opere infrastrutturali e alla ricollocazione degli esuberi della MCT.
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"Grande soddisfazione per la conclusione positiva della vertenza sul porto di Gioia Tauro, per la sua crescita e l’occupazione". Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha commentato la sigla dell’Intesa quadro per il rilancio del porto di Gioia Tauro sottoscritta da Governo, Regione Calabria, Autorità Portuale, azienda e dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl in rappresentanza di circa l’80% dei lavoratori dello scalo.
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Illustrando i contenuti dell’Intesa, il ministro Delrio ha spiegato che il porto calabrese è oggetto di un ambizioso ed indifferibile progetto di riconversione industriale, funzionale e produttiva, pensato per offrire una risposta strutturale alla crisi globale del settore. "Oltre alle tradizionali attività di transhipment, infatti, vanno sviluppati settori nuovi e a tale obiettivo si sta lavorando attraverso la realizzazione del gateway ferroviario, l’istituzione della Zona economica speciale (ZES), il progetto del bacino di carenaggio", ha proseguito Delrio, ricordando che con gli interventi di dragaggio già conclusi Gioia Tauro diventa l’unico scalo del Mediterraneo in grado di ospitare fino a 4 navi madri.
"Si sta lavorando per accelerare le operazioni di controllo sulla merce, grazie alla partnership con l’Agenzia delle Dogane che ha previsto l’istituzione di una vera e propria task force dedicata, e si stanno sostenendo iniziative di diversificazione dei traffici", ha aggiunto il ministro. In tutto, gli investimenti in corso ammontano complessivamente a 150 milioni di euro, come previsto nell’Accordo di Programma Quadro firmato a Palazzo Chigi nel luglio 2016.
Sul fronte dell’occupazione, invece, il decreto Mezzogiorno (dl n. 243-2016) ha già previsto l’istituzione di un'Agenzia di somministrazione del lavoro per accompagnare i processi di riconversione industriale nei porti in cui almeno l'80% del traffico containerizzato avviene in modalità transhipment e in particolare per la riqualificazione e la ricollocazione del personale posto in esubero da MCT, la società che gestisce il terminal containers dello scalo di Gioia Tauro.
Photo credit: benitolamalfa via Foter.com / CC BY-NC-ND