Opere pubbliche - anche la Sicilia propone l'Ufficio unico di progettazione
Con un provvedimento che ricalca la proposta inserita dal Governo in Legge di Bilancio, la Sicilia istituisce un Ufficio unico regionale di durata triennale per la realizzazione di tutte le attività connesse alla progettazione delle opere pubbliche.
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Con Deliberazione n. 426 del 4 novembre 2018, la Regione Sicilia ha istituito l’Ufficio Speciale per la Progettazione delle opere pubbliche, sulla falsariga della Centrale unica proposta dal Governo nel disegno di Legge di Bilancio.
Sicilia: al via Ufficio unico progettazione opere pubbliche
Nell’ottica di "ottimizzare le professionalità tecniche degli Uffici centrali e/o periferici dell'Amministrazione regionale", la Giunta siciliana prevede l’istituzione di una struttura di durata triennale e alle dipendenze del presidente della Regione, volta a dare risposta alle esigenze di Comuni, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali, “spesso carenti di professionalità tecniche interne”.
Negli intenti della Regione, in questo modo le amministrazioni locali potranno avvalersi delle professionalità tecniche e del know how dell’Ufficio per espletare le attività connesse alla progettazione delle opere pubbliche.
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La struttura avrà in particolare le funzioni di:
- esercitare le attività di progettazione, esecuzione e collaudo dei lavori pubblici regionali e ogni altra attività rientrante nei “servizi di architettura e ingegneria e altri servizi tecnici”,
- stipulare convenzioni con Comuni, Liberi consorzi comunali e Città metropolitane per espletare, a loro favore, le attività in oggetto.
Delibera siciliana ricalca proposta Governo in Legge Bilancio
L’Ufficio della Regione Sicilia segue la falsariga di quello nazionale, recentemento proposto dal Governo e inserito nel disegno di Legge di Bilancio, trasmesso la scorsa settimana alle Camere.
Analogamente, la Centrale proposta nella Manovra, da istituire presso l'Agenzia del Demanio, si dovrebbe occupare, su richiesta delle amministrazioni centrali e degli enti locali territoriali interessati, della progettazione delle opere pubbliche. Più in particolare, di:
- progettare opere pubbliche e, quindi, occuparsi della fattibilità - tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva - di lavori, del collaudo, del coordinamento della sicurezza della progettazione, della direzione dei lavori e del supporto tecnico-amministrativo alle attività del responsabile del procedimento;
- gestire le procedure di appalto in tema di progettazione per conto della stazione appaltante interessata;
- predisporre modelli di progettazione per opere simili o con elevato grado di uniformità e ripetitività;
- valutare progetti sottoposti dagli enti interessati alla realizzazione dell'opera.
Una proposta, quella della Centrale nazionale per la progettazione, già fortemente criticata da OICE, associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, e RPT, Rete delle professioni tecniche.
Le due organizzazioni di professionisti ritengono che, al fine di "garantire la qualità delle prestazioni professionali e la trasparenza nel processo di esecuzione delle opere pubbliche" sia necessario puntare ad una chiara distinzione tra controllori e controllati, riservando in particolare:
- la progettazione ai liberi professionisti e alle società di ingegneria,
- il controllo del processo di esecuzione delle opere ai pubblici dipendente.
Partendo da tale principio OICE e RTP reputano 'inaccettabile' la proposta di creare una 'nuova Italstat', che - si legge nel comunicato congiunto - finirebbe per diventare "un nuovo immenso carrozzone pubblico, facilmente schiavo della politica" non in grado di assicurare la qualità della prestazioni professionali, garantite invece dalla concorrenza e dal mercato.