Commercio - al via negoziato su regole UE antidumping
Il Parlamento UE inizierà presto i negoziati con i Governi nazionali sulle nuove norme europee antidumping
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Le nuove regole sul calcolo dei dazi d’importazione rappresentano una risposta alla controversia sullo status di economia di mercato della Cina e alle pratiche commerciali sleali da parte di Stati che non fanno parte dell’UE e sono caratterizzati da una pesante interferenza statale nell’economia.
Il mandato negoziale include i seguenti punti:
- le indagini antidumping devono tenere in considerazione la conformità del Paese che esporta beni nell’UE alle norme internazionali sul lavoro, sulla fiscalità e sull’ambiente, cosi come la presenza o meno di misure potenzialmente discriminatorie contro gli investimenti esteri, di un diritto societario, di proprietà e fallimentare efficace;
- la Commissione europea deve presentare una relazione dettagliata che descriva la situazione specifica di un determinato Paese o settore per il quale verrà effettuato il calcolo dei dazi;
- non dovrebbe esserci alcun onere supplementare per le imprese dell'UE nei casi di antidumping, oltre alla procedura attuale che un’impresa deve seguire per chiedere alla Commissione l’avvio di un'inchiesta.
Poiché non sono state formulate obiezioni entro martedì 4 luglio a mezzanotte (limite stabilito), il Parlamento europeo avvierà i negoziati con i ministri UE sulla base di questo mandato mercoledì 12 luglio.
Contesto
Vista la scadenza nel dicembre 2016 di alcune parti del protocollo di adesione della Cina all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) firmato nel 2001, i membri dell’OMC si sono chiesti se possano considerare la Cina come un’economia “non di mercato” e, di conseguenza, calcolare le misure antidumping. Le nuove norme dovrebbero utilizzare la stessa metodologia per tutti i membri dell'OMC, indipendentemente dallo status di economia di mercato o meno, indicando tuttavia i Paesi in cui esiste una "distorsione significativa di mercato".
I posti di lavoro e le imprese UE sono stati sottoposti ad un’immensa pressione dovuta all’eccessiva capacità di produzione della Cina e la sua economia sovvenzionata, in particolare per quanto riguarda il settore siderurgico. In una risoluzione del maggio 2016, i deputati hanno invitato la Commissione a contrastare, in conformità con le norme dell’OMC, la concorrenza sleale della Cina.
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