Parlamento UE - tassazione comune anche per aziende digital economy
La plenaria del Parlamento europeo propone di creare un regime UE unico ed equo di tassazione delle imprese, che includa anche le aziende digitali e ne calcoli il livello di imposte in base a dove realizzano gli utili.
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Con 438 voti in favore, 145 voti contrari e 69 astensioni la plenaria del Parlamento europeo ha approvato il testo sulla base imponibile comune consolidata per l’imposta sulle società (CCCTB), parte di una proposta più ampia che mira a creare un regime unico di tassazione delle imprese in UE. Una misura distinta e complementare che crea le fondamenta di questo sistema, cioè la base imponibile comune per l’imposta sulle società (CCTB), è stata approvata con 451 voti a favore, 141 voti contrari e 59 astensioni.
Obiettivo delle proposte è arrivare ad un regime armonizzato di tassazione delle imprese sulla base del luogo in cui realizzano gli utili, che includa anche le aziende attive nell'economia digitale.
Si tratta di un tema molto sentito dall'opinione pubblica europea, a giudicare dai risultati della consultazione pubblica sulla web tax presentati nei giorni scorsi dalla Commissione UE in vista della proposta attesa per il 21 marzo: secondo l'82,06% dei partecipanti le norme fiscali vigenti in materia di digital economy favoriscono le aziende digitali a danno delle imprese tradizionali e devono essere riformate.
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Utili imponibili sulla base della presenza digitale
Le due misure approvate dalla plenaria del PE mirano a colmare i vuoti normativi che hanno permesso ad alcune società digitali e globali di ridurre drasticamente il volume delle proprie imposte, evitando di pagare le tasse dove generano i loro profitti.
Secondo gli eurodeputati, questo obiettivo potrebbe essere conseguito attraverso l’uso di indicatori che consentano di identificare se un’impresa ha una “presenza digitale” all’interno di uno Stato membro, e deve quindi essere soggetta a tassazione in quel Paese.
Questi parametri dovrebbero essere definiti dalla Commissione europea e potrebbero includere, ad esempio, il numero di utenti o il volume dei contenuti digitali raccolti, così da avere un quadro più chiaro del Paese in cui un’impresa genera i suoi profitti e calcolarne gli obblighi fiscali.
Uno sportello unico per le tasse
In base ai testi approvati dal Parlamento, le imprese si troverebbero a calcolare le tasse sommando profitti e perdite di tutte le proprie filiali nei Paesi membri. Le imposte risultanti sarebbero poi ripartite tra gli Stati membri a seconda del luogo in cui sono stati generati gli utili, in modo da eliminare l’attuale prassi delle imprese che trasferiscono la propria sede fiscale in Paesi con una bassa tassazione.
Secondo le proposte, in tutti gli Stati membri si dovrebbe applicare un unico insieme di norme fiscali. Le imprese non dovrebbero più far riferimento a differenti normative nazionali e sarebbero tenute a rendere conto soltanto ad un’unica amministrazione, lo sportello unico.
Secondo il relatore per la CCCTB Alain Lamassoure (PPE), “si tratta di un’opportunità favolosa per fare un salto di qualità enorme nel campo della tassazione alle imprese; non solo questa normativa potrebbe creare un modello più adatto alle economie di oggi attraverso una tassazione dell’economia digitale, ma bloccherebbe anche la concorrenza selvaggia tra sistemi di tassazione all’interno del mercato unico, focalizzandosi su dove sono generati i profitti”.
Stop alle politiche fiscali aggressive
Un tema, quello delle politiche fiscali aggressive, sollevato anche dalla Commissione europea nel pacchetto di inverno del Semestre europeo, con sette Paesi UE - Belgio, Cipro, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi e Ungheria - accusati di compromettere la concorrenza nel mercato interno.
Le proposte approvate dal PE saranno ora esaminate e discusse dai ministri UE e contribuiranno ad alimentare il dibattito sulla tassazione dell'economia digitale, ma anche sul tema delle risorse proprie dell'Unione, che sulla base delle conclusioni del gruppo di alto guidato da Mario Monti, dovrebbe rientrare tra le proposte della Commissione per il prossimo Quadro finanziario pluriennale.
“I leader nazionali e dell’UE comprendono che l’attuale sistema di tassazione delle società è superato e penalizza cittadini e piccole imprese”, ha dichiarato il relatore per la CCTB Paul Tang (S&D). “Un’azione internazionale è necessaria per invertire la tendenza. L’UE è la nostra migliore opportunità per rendere il nostro sistema fiscale più giusto e moderno”, ha concluso.
> Base imponibile comune per l'imposta sulle società (CCTB)
> Base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società (CCCTB)
Photo credit: Ash Crow