Web tax: Parlamento europeo, serve strategia comune in UE
L'UE deve definire una posizione comune sulla tassazione della digital economy nell'ambito dei negoziati a livello OCSE. Questo l'appello lanciato dagli eurodeputati nella relazione sulla Web Tax approvata ieri in seduta plenaria.
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L'obiettivo finale è favorire l'equità nel contesto internazionale per contrastare l'evasione fiscale, la pianificazione fiscale aggressiva e l'elusione fiscale.
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Nella risoluzione gli europarlamentari ribadiscono il proprio sostegno alla presidente Ursula von der Leyen, a proporre una soluzione europea qualora non si raggiunga un accordo internazionale entro la fine del 2020, a condizione che tale soluzione non si limiti alle imprese digitali.
Qualsiasi riforma dell'imposta sulle società a livello internazionale deve assicurare il corretto funzionamento del mercato unico, salvaguardando condizioni di parità per tutte le imprese, in particolare le PMI, anche garantendo che le aziende paghino la giusta quota di imposte e che il gettito fiscale sia equamente distribuito tra tutti gli Stati membri.
Secondo l'Europarlamento l'ambito di applicazione della riforma, oltre ad impedire che le PMI siano gravate da oneri ulteriori e superflui, dovrebbe comprendere tutte le grandi imprese che hanno la possibilità di attuare pratiche BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) - ossia l'insieme delle strategie che favoriscono l'evasione fiscale internazionale - utilizzando regimi legali di pianificazione fiscale in diversi Stati membri e paesi terzi.
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