Codice Appalti - in arrivo aggiornamento opere pubbliche incompiute
Dopo la scadenza del 31 marzo per stazioni appaltanti ed enti aggiudicatori, ora Ministero, Regioni e Province autonome hanno tempo fino a fine giugno per pubblicare l'elenco aggiornato delle opere pubbliche incompiute.
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Sono scaduti il 31 marzo 2018 i termini entro i quali stazioni appaltanti ed enti aggiudicatori potevano comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) le opere pubbliche incompiute. A questo punto, con il supporto di ITACA (Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale), il MIT, le Regioni e le Province autonome, pubblicheranno, in base ai dati in possesso, l’aggiornamento annuale dell’anagrafe di queste opere entro il 30 giugno 2018.
La ricognizione delle opere incompiute, ricorda la Direzione Generale per la Regolazione e i Contratti Pubblici del MIT, assume quest’anno particolare rilevanza alla luce delle indicazioni del Regolamento del nuovo Codice Appalti (d.lgs. n. 50/2016) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 marzo 2018, approvato con decreto ministeriale n. 14 del 16 gennaio 2018, che definisce le procedure e gli schemi-tipo (modelli) per la redazione e la pubblicazione del programma triennale dei lavori pubblici, del programma biennale per l'acquisizione di forniture e servizi e dei relativi elenchi e aggiornamenti annuali.
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Il Regolamento, spiega poi la DG del MIT, prevede, a partire dalla programmazione triennale dei lavori 2019-2021, la pubblicazione delle opere incompiute da parte degli enti locali, indicando per ciascuna opera il destino, dal completamento, al riutilizzo, alla demolizione.
Il Sistema informativo di monitoraggio delle opere incompiute (Simoi), attivato dal Ministero delle Infrastrutture nel 2013 e accessibile dal sito del Servizio Contratti Pubblici, è una banca dati delle opere incompiute di competenza delle amministrazioni, dal livello statale a quello locale, passando per il regionale. Si tratta di uno “strumento conoscitivo”, a supporto delle stazioni appaltanti e degli enti aggiudicatori che, conclude il MIT, consente di monitorare, di anno in anno, lo stato di avanzamento delle opere incompiute secondo parametri oggettivi e predeterminati.
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