UE – condizioni di lavoro trasparenti anche per precari e atipici
Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto un'intesa sulla proposta di direttiva che mira ad assicurare condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili a tutti i lavoratori, compresi gli atipici.
> Commissione UE - garantire diritti sociali a tutti i lavoratori
Nel dicembre 2017, nell'ambito delle iniziative collegate al Pilastro europeo dei diritti sociali, la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva per condizioni di lavoro più trasparenti e prevedibili in tutta l'UE attraverso nuovi diritti minimi da garantire a tutte le categorie di lavoratori, compresi atipici e precari.
Obiettivo del provvedimento è aggiornare quanto previsto dalla cosiddetta "direttiva sulle dichiarazioni scritte", risalente al 1991, alle nuove caratteristiche del mondo del lavoro. I cambiamenti demografici e la digitalizzazione hanno infatti agevolato la creazione di nuove forme di lavoro subordinato, rapporti di lavoro più flessibili e forme di occupazione atipiche, non full time né a tempo indeterminato, che ormai rappresentano un contratto di lavoro su quattro.
> Lavoro: Bruxelles, contratti scritti per tutti i lavoratori
Il testo frutto del negoziato tra Parlamento e Consiglio prevede in particolare che tutti i lavoratori, indipendentemente dalla durata del contratto e dal numero di ore di lavoro, saranno informati dei loro diritti e obblighi fin dall'inizio del rapporto lavorativo. Inoltre, tutti i lavoratori avranno il diritto di concordare con il datore di lavoro i periodi in cui sono disponibili e il preavviso che devono ricevere.
I lavoratori a chiamata non potranno più essere licenziati se rifiutano un lavoro con un preavviso molto breve e i datori di lavoro non potranno più impedire ai lavoratori con un contratto a zero ore di accettare un ulteriore incarico da un altro datore di lavoro.
"Grazie alla nostra iniziativa volta a garantire condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, tuteleremo un maggior numero di lavoratori in tutta Europa, in particolare coloro che, sempre più numerosi, sono attivi nelle nuove forme di lavoro come i lavori flessibili e i contratti a chiamata, nonché i lavoratori domestici”, ha dichiarato la commissaria per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, Marianne Thyssen, commentando il compromesso raggiunto dalle istituzioni UE.
L'accordo provvisorio dovrà ora essere adottato formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio.