Agrifood – UE, piu' trasparenza sui prezzi
Via libera degli Stati membri alla proposta della Commissione europea di rendere disponibili le informazioni fondamentali su come si determinano i prezzi dei prodotti agroalimentari nei diversi punti della filiera per tutelare meglio agricoltori e consumatori.
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La normativa, presentata a maggio dalla Commissione, fa seguito ad altre due iniziative dirette ad aumentare l'equità e la trasparenza nel comparto agrifood: la direttiva per il contrasto alle pratiche commerciali sleali, entrata in vigore il 30 aprile, e le misure per la cooperazione tra i produttori e il sostegno alla posizione degli agricoltori all'interno del regolamento "Omnibus", in vigore dal 1° gennaio 2018.
La proposta si basa sulle conclusioni della task force per i mercati agricoli (AMTF) costituita nel 2016 per valutare il ruolo degli agricoltori nella filiera alimentare e sugli esiti della valutazione d'impatto iniziale e della consultazione pubblica sul miglioramento della filiera alimentare lanciate dall'Esecutivo UE nel 2017. In direzione di un ruolo più forte degli agricoltori vanno anche i risultati di un sondaggio di opinione a livello dell'UE pubblicato nel febbraio del 2018, in base al quale l'88% dei partecipanti vorrebbe consolidarne la posizione nella catena del valore.
In base alle procedure UE per legiferare meglio, la proposta di regolamento è stata sottoposta a consultazione pubblica per un periodo di quattro settimane e poi discussa dai rappresentanti degli Stati membri nell'ambito del Comitato dell'Organizzazione comune di mercato (OCM). Alla luce dell'ok dei Paesi UE, il testo sarà adottato dalla Commissione europea nelle prossime settimane ed entrerà in vigore dal 1° gennaio 2021.
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Cosa succede ai prezzi dal produttore al consumatore
Secondo Bruxelles, nonostante siano disponibili moltissime informazioni sull'andamento dei mercati agricoli - prezzi, volumi di produzione, scorte, ecc. - vi è poca visibilità circa quanto accade in altri mercati della filiera agroalimentare, in particolare quelli della trasformazione alimentare e della vendita al dettaglio.
Una "scatola nera" che la proposta della Commissione intende aprire per superare quell'asimmetria tra le informazioni in possesso degli agricoltori e di altri operatori della filiera alimentare che pone i produttori in una situazione di svantaggio sul mercato ed erode la fiducia nella correttezza delle operazioni.
Al centro della proposta vi è quindi l'idea di intensificare il lavoro di monitoraggio dei prezzi dei prodotti agroalimentari nelle diverse fasi della catena di approvvigionamento per verificare come vengono determinati. L'accesso alle informazioni sulle differenze tra i prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti e sui costi intermedi, quali trasporto, assicurazione, magazzinaggio, secondo l'Esecutivo UE, permetterà di migliorare le decisioni delle imprese e la fiducia nella correttezza delle diverse fasi della filiera alimentare e di competere più efficacemente sui mercati mondiali.
“Aumentare la trasparenza del mercato significa fornire più informazioni, su più prodotti, più spesso. In tal modo, daremo un maggiore equilibrio alla filiera e garantiremo un processo decisionale più efficiente. Una maggiore trasparenza riguarda anche l'equità: stiamo consentendo un accesso equo alle informazioni sui prezzi, il che porterà una maggiore chiarezza sul funzionamento della catena di approvvigionamento alimentare”, ha commentato il commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan. “Integrate dalla direttiva recentemente adottata che vieta le pratiche commerciali sleali e dai miglioramenti apportati nel 2017 alla legislazione sulle organizzazioni di produttori - ha ricordato Hogan - queste norme rafforzeranno il ruolo degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare, un obiettivo chiave per la Commissione. "
Le misure proposte si applicheranno ai settori delle carni, dei latticini, del vino, dei cereali, dei semi oleosi e delle proteine, degli ortofrutticoli, dell'olio d'oliva e dello zucchero.
La raccolta di dati si baserà su sistemi e sulle procedure già in atto, utilizzati dagli operatori e dagli Stati membri per comunicare informazioni di mercato alla Commissione.
Ogni Stato membro sarà responsabile della rilevazione dei dati sui prezzi e sui mercati, utilizzando l'approccio migliore sotto il profilo dei costi ed evitando carichi amministrativi sulle piccole e medie imprese. Gli Stati membri comunicheranno quindi i dati alla Commissione che, a sua volta, li divulgherà tramite il suo portale sui dati agroalimentari e gli osservatori del mercato dell'UE.
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