Legge di delegazione europea: novità per telecomunicazioni e cybersecurity
La legge di delegazione europea 2019-2020 (legge n. 53-2021), pubblicata in Gazzetta ufficiale il 23 aprile, va a riordinare una serie di disposizioni nazionali su telecomunicazioni e cybersicurezza per allinearle alla normativa UE sul mercato unico digitale.
Recovery Plan: Colao, più di 40 miliardi per la digital transition italiana
La legge n. 53-2021 - che entrerà in vigore l'8 maggio - prevede una serie di novità per i media digitali, incluse le piattaforme video, e la banda ultralarga.
Nuove regole per i media digitali, comprese le piattaforme video
Ai sensi dell'articolo 3 della legge di delegazione europea 2019-2020, sarà emanato un nuovo testo unico dei servizi di media digitali - che interesserà anche le piattaforme per la condivisione di video - allo scopo di recepire la direttiva UE 2018/1808 sui servizi di media audiovisivi.
L'Italia si impegnerà anche a promuovere l’alfabetizzazione digitale da parte dei fornitori di servizi di media e di piattaforme di condivisione dei video.
Previste inoltre misure per la promozione delle opere europee, la tutela dei consumatori di servizi di media audiovisivi (compresi i minori) e la gestione delle comunicazioni commerciali.
Con riferimento alle trasmissioni online, l'articolo 8 della legge di delegazione europea stabilisce poi una serie di principi e criteri per il recepimento della direttiva UE 2019/789, riguardante l'applicazione del diritto d'autore a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici.
Copyright: con la legge di delegazione europea piu' tutele per editori e autori
Nuovo codice delle comunicazioni elettroniche e regole piu' semplici per la banda ultralarga
Al fine di recepire la direttiva UE 2018-1972, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, l'articolo 4 della legge di delegazione europea prevede l'adozione di un nuovo codice delle comunicazioni elettroniche, accompagnato dalla revisione dell’apparato sanzionatorio amministrativo e penale.
Mercato unico digitale: norme UE sulle comunicazioni elettroniche
Saranno poi introdotte misure di semplificazione per lo sviluppo della connettività e per potenziare gli investimenti in reti a banda ultralarga, sia fisse che mobili, garantendo anche l’accesso generalizzato alle reti ad altissima velocità, evitando zone bianche in assenza di copertura sul territorio nazionale, a prezzi accessibili e con possibilità di scelta adeguata. Inoltre, verrà stabilita anche una nozione di servizio universale che rispecchi il progresso tecnologico, l’evoluzione del mercato e della domanda degli utenti.
Verrà definito anche un regime autorizzatorio per l’uso delle frequenze utilizzate dalle tecnologie per l’Internet delle cose, come il Low Power Wide Area (LPWAN), con l'obiettivo di favorire lo sviluppo di progetti imprenditoriali innovativi.
Cybersecurity: come l'Italia recepisce il regolamento UE
Per adeguare la normativa nazionale al regolamento europeo sulla cybersicurezza (regolamento UE 2019/881), il Governo adotterà uno o più decreti legislativi, designando il Ministero dello Sviluppo economico come autorità competente e definendo il sistema delle sanzioni applicabili.
Cybersecurity - ecco le nuove regole per l'Europa
Gli introiti derivanti dall’irrogazione delle sanzioni saranno versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati ad un apposito capitolo dello stato di previsione del MISE per finalità di ricerca e formazione in materia di certificazione della cybersicurezza; le sanzioni amministrative pecuniarie saranno comprese tra 15mila e 5 milioni di euro.