Toscana - da PSR 2014-2020 risorse per Progetti integrati di filiera - PIF
La Regione Toscana stanzia 90 milioni di euro a valere sul PSR 2014-2020 per i Progetti integrati di filiera (PIF), uno strumento pensato per aggregare gli attori dei comparti agroalimentare e forestale in modo da favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento delle imprese.
Lo stanziamento, pari a 90 milioni di euro, rappresenta circa il 10% dell'intero plafond del PSR 2014-2020, il Programma di sviluppo rurale che ha ricevuto l'ok definitivo da parte della Commissione europea.
Il bando per i Progetti integrati di filiera, di prossima pubblicazione, consentirà l'attivazione, nell'ambito dello stesso progetto, di una molteplicità di sottomisure e operazioni del Programma di sviluppo rurale: da quelle a sostegno degli investimenti aziendali a quelle per le attività di promozione, innovazione tecnologica e diversificazione delle attività agricole, anche a scopi energetici.
Nell'ambito del PIF saranno infatti attivate le sottomisure:
- sottomisura 3.1 "Partecipazione a regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari",
- sottomisura 3.2 "Attività di informazione e promozione",
- sottomisura 4.1 "Sostegno agli investimenti alle aziende agricole",
- sottomisura 4.2 "Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e/o lo sviluppo dei prodotti agricoli",
- sottomisura 6.4 "Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole",
- sottomisura 8.6 "Sostegno a investimenti in tecnologie silvicole, trasformazione, mobilitazione, commercializzazione prodotti delle foreste",
- sottomisura 16.2 "Sostegno a progetti pilota e di cooperazione".
Il contributo concesso dalla Regione è compreso fra un importo minimo di 400mila euro e un massimo di 3 milioni e mezzo di euro.
Beneficiari
I PIF permetteranno di aggregare i diversi attori coinvolti nella filiera agroalimentare e forestale, quindi sia gli agricoltori che le imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, al fine di superare le principali criticità della filiera stessa, favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento e attivare relazioni di mercato più equilibrate.
Per ciascun progetto di filiera il numero minimo di partecipanti è fissato a 12, di cui almeno 5 partecipanti diretti, che possono richiedere contributi nell'ambito del progetto e al tempo stesso devono sostenere l'onere finanziario degli investimenti. Di questi, almeno 3 devono svolgere un ruolo all'interno del PIF nell'ambito della fase di produzione primaria. I partecipanti indiretti sono invece coinvolti nella realizzazione degli obiettivi del progetto, giovano delle sue ricadute positive, senza però poter richiedere l'accesso ai contributi concessi dalla Regione.
Per ogni progetto è previsto un capofila, un partecipante diretto che ha il compito di aggregare e rappresentare i diversi attori coinvolti nel PIF, di seguire la realizzazione del progetto e di curare gli adempimenti tecnici e amministrativi correlati. Al capofila spetta inoltre il ruolo di coordinamento delle attività di animazione e informazione, volte a garantire la massima diffusione delle opportunità legate all'iniziativa.
Gli accordi di filiera, sottoscritti grazie ai PIF, sia dai partecipanti diretti che indiretti, rappresentano dei veri e propri contratti fra le parti interessate, della durata di almeno tre anni.
Photo credit: torre.elena / Foter / CC BY-NC-SA