Toscana: in arrivo il secondo bando per Progetti Integrati di Filiera - PIF
Stanziati 20 milioni di euro destinati al settore agroalimentare Progetti integrati di filiera (Pif) per l'anno 2012. Nei giorni scorsi la giunta ha approvato le linee guida del futuro bando, la cui pubblicazione è prevista per le prossime settimane. Integrazione, innovazione, salvaguardia ambientale, recupero di risorse e filiera corta: queste le priorità che la Regione intende perseguire con lo strumento.
Il meccanismo dei Pif, introdotto per la prima volta nel 2011, prevede che il finanziamento pubblico venga concesso a condizione della stipula di un accordo scritto tra i partecipanti diretti e indiretti della filiera. Tale accordo “vincola gli stessi partecipanti alla realizzazione degli interventi previsti dal Pif, contiene gli obblighi e gli impegni reciproci delle parti in relazione soprattutto alla vendita e all’acquisto dei prodotti agricoli oggetto del Pif al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati nell’accordo stesso”.
Il primo bando per i Pif, pubblicato nel marzo 2011, ha permesso il finanziamento di progetti per un investimento totale di 57 milioni di euro, con il coinvolgimento di 1250 imprenditori su tutto il territorio toscano.
Secondo quanto riferito dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, rispetto al bando precedente vi saranno alcune novità:
- l’introduzione, all’interno delle attività finanziabili, della filiera corta e di quella relativa alla castanicoltura e ai piccoli frutti, che si sommano a quelle già previste: cerealicola, zootecnica, olio, vino e vivaismo;
- lo snellimento dei tempi per l’istruttoria e per la concessione dei contributi.
“Gli accordi di filiera – ha aggiunto l'assessore – hanno lo scopo di incentivare le aziende a 'fare sistema' aggregando i soggetti della produzione con quelli della trasformazione e superando così la frammentazione e la dimensione eccessivamente modesta che caratterizza la gran parte delle aziende toscane. Gli accordi sottoscritti grazie ai Pif garantiscono inoltre prezzi certi per tutti i protagonisti, contribuendo a metterli al riparo dalle eccessive oscillazioni dei mercati che, soprattutto nell’ultimo anno, hanno rischiato di mettere in ginocchio i produttori ma anche molte aziende dell’agroalimentare. Infine, ma non per importanza, i Progetti integrati di filiera garantiscono più competitività, più sicurezza sul lavoro e più qualità dei prodotti”.