Piano-casa: ampliamenti di 200 metri cubi per gli edifici residenziali
Una volta che Palazzo Chigi avrà approvato il decreto attuativo - è soltanto questione di giorni - le Regioni licenzieranno entro 3 mesi le singole leggi per disciplinare gli interventi tesi a migliorare la qualità architettonica ed il risparmio energetico, entro il limite del venti per cento della volumetria esistente, di edifici residenziali uni-bifamiliari o comunque di cubatura non superiore a 1.000 metri. Dall'aumento del volume del 20% sono esclusi i condomini.
Su questo tema il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha affermato che le Regioni hanno voluto inserire un limite di 200 metri cubi, ma quelle che non vorranno tenere conto del limite potranno consentire una cubatura maggiore.
Le leggi regionali disciplineranno anche interventi straordinari di demolizione e ricostruzione, con ampliamento per edifici a destinazione residenziale entro il limite del trentacinque per cento della volumetria esistente, al fine di migliorarne qualità architettonica ed efficienza energetica, nonché di utilizzare energie rinnovabili. Ogni Regione dovrà chiarire quale documentazione si deve presentare per richiedere l’ampliamento. Probabilmente si tratterà di una formula semplificata come la Denuncia di inizio attività (Dia). A quel punto i cittadini dovranno attendere altri 30 giorni prima di partire con i lavori.
Saranno esclusi da questi interventi tutti gli edifici abusivi ed i centri storici, nonché altre aree che le Regioni riterranno opportuno rendere inalterabili. Il ruolo dello Stato si esplicherà con il varo di un prossimo decreto-legge che al fine di velocizzare e semplificare le procedure rimuoverà, dove possibile ed opportuno (nonché d'intesa con le Regioni), i vincoli superabili. Particolare attenzione, infine, sarà dedicata alla tutela della sicurezza del lavoro nei cantieri.
Tra gli interventi ammessi: la sopraelevazione, le stanze in più, il seminterrato, la veranda e il portico.
Ad esprimere perplessità sulla portata del piano è il presidente dell'Ance, l'associazione dei costruttori, Paolo Bozzetti: “Non è stato preso in considerazione il non residenziale: gli edifici pubblici, gli uffici e le attività industriali. Tutto questo dovrebbe essere inserito nel provvedimento”. Secondo il presidente dell'Ance, c’è il rischio che l'accordo venga recepito in maniera diversa da regione a regione. “Sarebbe grave una sperequazione tra le varie norme, per cui è forte l'invito a varare provvedimenti uniformi". Infine il presidente dell'Ance ha posto il problema dei tempi: “Anche rispetto alla crisi se il provvedimento verrà attuato troppo tardi rischia di essere del tutto inutile”.
Positivo il giudizio del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo cui il piano potrà attivare “centinaia di miliardi di risorse in mano ai privati” in tempi brevi, con un conseguente rilancio dell'economia.
(Alessandra Flora)