Parlamento Ue - ok a nuove norme per pagamenti online
Ridurre i costi e i rischi di frode online: questo l'obiettivo del testo, approvato dal Parlamento europeo, che aggiorna le norme Ue sui servizi di pagamento.
578 voti favorevoli, 29 voti contrari e 52 astensioni. Passa con questi numeri a Strasburgo la risoluzione legislativa riguardante l'aggiornamento delle norme Ue sui servizi di pagamento. Il testo dovrebbe consentire di tagliare i costi, permettendo a nuovi operatori del mercato di utilizzare strumenti online e mobile per effettuare pagamenti per conto di un cliente.
Inoltre, le nuove regole, informalmente concordate dai deputati e dai ministri dei Ventotto lo scorso maggio, aiutano a rendere i pagamenti online più sicuri, stabilendo regole sulla privacy e sulla responsabilità per tutti i prestatori di servizi di pagamento online.
Affidarsi a fornitori terzi per ridurre i costi di pagamento
L'utente che utilizza un conto online avrà il diritto di utilizzare un software di pagamento realizzato da parti terze autorizzate (non solo, dunque, dagli istituti finanziari) e di poter effettuare pagamenti attraverso i servizi di tali fornitori.
Ad esempio, i consumatori che sono sprovvisti di carte di credito o di debito potranno autorizzare nuovi operatori di mercato - come Sofort in Germania, Trustly nei Paesi scandinavi o Ideal nei Paesi Bassi - a utilizzare i loro dati bancari per effettuare pagamenti dai loro conti. L'addebito dei prestatori di servizi di pagamento non dovrebbe superare i costi diretti.
Costi aggiuntivi per l'utilizzo degli strumenti di pagamento, come le carte di credito e di debito, per cui gli oneri amministrativi per l'"interscambio" tra banche sono già regolamentati, saranno vietati.
Pagamenti sicuri e responsabilità dei fornitori in caso di furto
La banca che gestisce il conto di un cliente potrebbe negare al fornitore di servizi l'accesso a tale conto solo per motivi di sicurezza, obiettivamente giustificati e motivati, che siano stati segnalati alle autorità di vigilanza. Una tutela che dovrebbe precludere ogni possibilità alle banche di "bloccare" il mercato per i nuovi servizi di pagamento.
I fornitori dei servizi di pagamento, dal canto loro, sarebbero tenuti a garantire l'autenticazione sicura degli utenti e a ridurre il rischio di frode. Dovrebbero garantire che i dati personali passino attraverso canali sicuri e che siano condivisi solo con il consenso dell'utente.
Nel caso di pagamento non autorizzato compiuto dal suo conto, il titolare non dovrebbe perdere più di 50 euro se lo strumento di pagamento è stato perso o rubato, o in caso di appropriazione indebita.
Un fornitore di servizi che non riesca a evitare una simile frode dopo la notifica di una perdita o non richieda un'autenticazione “forte” del cliente quando necessario, potrebbe essere ritenuto responsabile delle perdite dei propri clienti e avrebbe il dovere di porre rimedio al danno finanziario.
Tajani: costi ridotti e più sicurezza per consumatori e imprese
“Il mercato dei servizi di pagamento dell'Ue rimane frammentato e costoso: il suo costo è pari a 130 miliardi l'anno, ovvero oltre l'1% del Pil Ue. L'economia europea non può permettersi questi costi se vuole essere competitiva a livello globale”. È quanto dichiara il relatore della risoluzione legislativa, l'eurodeputato Antonio Tajani (Fi).
“La nuova direttiva sui servizi di pagamento mira a ridurre i costi del sistema europeo, aprendo il mercato a nuovi operatori sottoposti alle stesse regole di vigilanza applicabili agli altri istituti di pagamento. Migliora inoltre la tutela dei consumatori rispetto ai tentativi di frode”.
I principali beneficiari del provvedimento, prosegue Tajani, “saranno i consumatori, che godranno di costi ridotti, di una scelta più ampia tra servizi e di una maggiore certezza del diritto”.
Per entrare in vigore, la direttiva deve ora essere ufficialmente approvata dal Consiglio dei ministri dell'Ue.
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