Appalti pubblici: calo del 4,3 percento nel primo trimestre 2009

 Nubi si addensano sul mercato degli appalti: nel primo trimestre 2009 nel nostro paese questo settore ha registrato un calo, in termini di importo a base di gara, pari al 4,3%. Un trend negativo che si spera resti contenuto nel  corso dell'anno. I contratti pubblici rappresentano infatti non meno del 6% del Pil nazionale ed è rilevante l'impatto prodotto sui livelli di occupazione. 

A spiegare i dati, nel corso della relazione annuale 2008 al Parlamento, il presidente dell' Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, Luigi Giampaolino.

La crisi finanziaria, partita dagli Stati Uniti nell’autunno di un anno fa, ha drammaticamente colpito l’intera economia mondiale. Sebbene gli interventi finora adottati dai vari governi nazionali e dalle autorità monetarie abbiano evitato il collasso del sistema finanziario internazionale, la crisi si è rapidamente trasferita all’economia reale e anche il mercato dei contratti pubblici ne ha risentito.

Ma andiamo ad osservare nel dettaglio i dati presentati oggi a Palazzo Giustiniani, una delle sedi istituzionali del Senato. Sul totale del mercato, i lavori pubblici hanno un'incidenza del 37,3%, i servizi del 36,1% mentre le forniture del 26,6%. Per quanto riguarda le imprese di costruzione, sono più di 34 mila le imprese in grado di realizzare lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro. Le imprese qualificate si concentrano prevalentemente nelle regioni Campania (14,1%), Lombardia (11,2%) e Lazio (10%).

Il sistema risulta fortemente frammentato tra un numero di imprese per lo più di piccole dimensioni: le imprese abilitate a partecipare a gare di importo sotto il milione di euro sono il 65,98%. L'Autorità considera fattori essenziali per l' aumento di efficienza della politica di investimenti della PA in lavori, servizi e forniture, la semplificazione delle procedure di affidamento, la certezza delle regole e dei tempi, la correttezza dei comportamenti dei diversi operatori, la rapida risoluzione delle controversie. Per queste ragioni, ha accentuato la sua funzione non solo di vigilanza sul mercato, ma anche e soprattutto di soggetto facilitatore e centro di servizi per le imprese, le stazioni appaltanti e il mercato. In questo senso il partenariato pubblico-privato gioca un ruolo fondamentale.

Da tempo poi l’Autorità ha deciso di investire nell’informatizzazione della propria attività, sulla base degli obiettivi di e-Government a cui è necessario rispondere entro il 2012. Il sito web dell’Authority è stato trasformato in una vera e propria piattaforma per servizi on-line dedicati agli stakeholders; sono stati poi creati sia un nuovo contact center, che un numero verde, operativi per il pubblico nei prossimi giorni.

L’Autorità ha inoltre rimarcato il fenomeno molto attuale dei ritardi nei pagamenti da parte delle P.A. Un problema da non sottovalutare, che ostacola seriamente lo sviluppo delle imprese e della concorrenza di mercato. È reale il rischio che le imprese siano scoraggiate dal partecipare alla gara,in particolare quelle che ritengono di non poter sopportare l’onere di pagamenti in assenza di una scadenza certa.

Infine, l’Autorità afferma di aver passato al setaccio nel 2008 gli appalti Anas, Ferrovie dello Stato e l'Alta velocità. l'Autorità ha attivato infatti la vigilanza su dieci progetti in materia di trasporti, dei quali otto relativi all' Anas e ai lavori sulla Salerno-Reggio Calabria; altri due alle Fs.
 
Sul tema degli appalti, poi, è necessario aprire un capitolo importante, cioè quello legato alla sicurezza dei lavoratori, oggetto di diverse riforme nel corso degli anni di un testo unico nel 2008 e di una proposta di riforma da parte dell'attuale ministro,  Maurizio Sacconi. Un fenomeno preoccupante che colpisce maggiormente i lavoratori irregolari e la manodopera straniera.
Fonte: Autorità per la vigilanza  sui contratti pubblici
(a cura di Alessandra Flora)

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.