Terremoto - Stati Ue, no copertura totale con finanziamenti FESR
Gli Stati membri bloccano la proposta della Commissione europea di portare al 100% il sostegno dei fondi UE ai Paesi colpiti da calamità naturali
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Il Consiglio Affari generali boccia la proposta della Commissione europea di aumentare il sostegno dei fondi europei alle regioni colpite da terremoti, inondazioni, siccità e altre calamità naturali fino al 100% dei costi di ricostruzione, senza necessità di cofinanziamento nazionale. Il sostegno Ue potrà arrivare fino al 90% delle spese.
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Un primo stop alla copertura totale delle spese di ricostruzione con fondi Ue era stato espresso a marzo dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper), a fronte delle riserve di alcuni Stati membri. Ora i ministri Ue hanno confermato la decisione, rendendosi disponibili a spingersi solo fino al 90% di cofinanziamento Ue, lasciando agli Stati membri il compito di garantire il 10% residuo.
Il voto, che permette alla presidenza maltese di avviare i negoziati con il Parlamento europeo, è stato accolto con grande delusione da parte dell'Italia. L'aumento del tasso di finanziamento Ue si applicherebbe infatti ai pagamenti effettuati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), lasciando invariato il volume totale della parte finanziata dall'Unione, pari a circa 196,4 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.
"E' evidente a tutti che la proposta della Commissione, che abbiamo molto apprezzato, era un atto importante di solidarietà politica nei confronti delle nostre popolazioni terremotate, ma non aggiungeva nuovi fondi, non introduceva nuovi criteri per lo stanziamento, e soprattutto non andava ad inficiare i pilastri della Politica di coesione", aveva commentato il Rappresentante permanente italiano, l'ambasciatore Maurizio Massari dopo la bocciatura da parte del Coreper. "Abbiamo perso un'ottima occasione per dare un segnale chiaro, semplice e forte a tutti i cittadini europei, che come mai in questo momento storico hanno un profondo bisogno di essere rassicurati sul senso e sui valori dell'Unione europea", aveva aggiunto.
Delusione anche da parte della commissaria per la Politica regionale Corina Cretu, che ora confida nel trilogo, il negoziato interistituzionale tra Consiglio dell'Unione, Commissione e Parlamento europeo, per ritornare alla proposta originaria e dimostrare che "l'Unione europea ha cura delle persone colpite dai disastri".
Il maggiore tasso di finanziamento dell'Ue a titolo del FESR dovrebbe integrare l'assistenza finanziaria già prestata dall'Unione attraverso il suo Fondo di solidarietà, che può essere mobilitato per un importo massimo di 500 milioni di euro l'anno per aiutare gli Stati membri a far fronte alle calamità naturali.
Photo credit: Roberto Taddeo