Acqua - salgono gli investimenti e arriva il fondo di garanzia
Crescono gli investimenti in opere idriche nel nostro paese ma, per aumentare ancora la spinta, sta per arrivare un nuovo fondo di garanzia.
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Lo hanno detto pochi giorni fa i dati dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e l’acqua: il lavoro fatto negli ultimi anni sul fronte delle tariffe sta portando risultanti. Nel periodo che va dal 2016 al 2019 sono, infatti, programmati investimenti nelle infrastrutture idriche per oltre dieci miliardi, tra parte pubblica e parte privata. Con punte che sfonderanno il muro dei due miliardi all’anno. Una quota mai raggiunta prima. Così il Mit si prepara a dare ulteriore benzina a questo processo, licenziando il decreto che darà vita al nuovo fondo di garanzia per le opere idriche.
Il gap di investimenti
Il tema è quello delle nostre infrastrutture idriche che, come noto, devono recuperare un gap di parecchi decenni di scarsi investimenti. Con punte molto problematiche al Sud. Secondo i numeri dell’Autorità, negli anni l’aumento delle risorse dedicate a questo tema è stato continuo. Nel 2014 la componente di investimenti mobilitati dalla tariffa è stata di 900 milioni di euro, passati a 1,6 miliardi nel 2015.
Le risorse programmate
Tra il 2016 e il 2019 assisteremo a una vera e propria impennata di questa componente. Nell’anno trascorso le tariffe hanno coperto circa 1,7 miliardi di euro, mentre nel 2017 ci avvicineremo per la prima volta a quota due miliardi. Questo muro verrà abbattuto tra il 2018 e il 2018, quando complessivamente le tariffe mobiliteranno oltre quattro miliardi di euro. A questo denaro si aggiungerà una quota di 2,2 miliardi di finanziamenti pubblici, con accantonamenti tra i 500 e i 600 milioni all’anno. Questo vuol dire che, complessivamente, il settore potrà contare su circa 10 miliardi di euro totali.
Il fabbisogno
Il fabbisogno di investimenti per il comparto idrico nel periodo 2016-2019 è, però, leggermente più alto, secondo quanto dicono i numeri dell’Autorità. Per la precisione, siamo a quota 12,7 miliardi di euro. Per mettere insieme i tre miliardi che mancano, allora, sta per essere attivato un nuovo strumento, che avrà il compito di aumentare le risorse private a disposizione del settore.
Il fondo di garanzia in arrivo
Si tratta di un fondo di garanzia per le opere idriche. Dopo una lunga attesa, il ministero delle Infrastrutture ha, infatti, licenziato il relativo decreto, chiudendo un periodo di lavorazione molto lungo. Il provvedimento è stato inviato a Palazzo Chigi e si prepara a fare il giro dei pareri.
Una nuova voce in bolletta
Nel merito, si tratterà di un plafond composto da risorse provenienti dalle bollette, che avrà la funzione di abbattere il costo dei finanziamenti in infrastrutture idriche. In questo modo, si renderanno sostenibili operazioni che normalmente non lo sarebbero. Aiutando il settore a trovare ulteriore spinta.
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Le gestioni frammentate
Per il settore resta da risolvere solo un problema: il peso ancora eccessivo di alcune gestioni locali. Se, infatti, molte Regioni hanno iniziato un processo di razionalizzazione virtuoso negli ultimi anni, le gestioni (complessivamente circa 2.100) sono ancora troppo frammentate. E questo rende difficile un’amministrazione virtuosa delle risorse. E’ qui che bisognerà agire per migliorare nei prossimi anni.