Appalti - sistemi protetti da copyright, parte la vigilanza Anac
L’Anac attiva una nuova vigilanza sull’affidamento dei servizi coperti da copyright.
> Anac - nuove regole per i piccoli appalti
> Appalti - L'Anac indaga sui bandi quadro
Mettere un argine agli affidamenti diretti, costruiti sul presupposto che un certo servizio può essere fornito soltanto da un’impresa specifica. E’ questo l’obiettivo che si pone l’Autorità anticorruzione con le linee guida sui cosiddetti servizi infungibili, appena pubblicate ufficialmente e pronte a diventare operative per tutte le stazioni appaltanti italiane.
Si tratta di una novità strategica, soprattutto per i servizi informatici e per le forniture sanitarie.
I servizi infungibili
La pratica messa nel mirino dall’Autorità guidata da Raffaele Cantone è nota. In fase di affidamento di un servizio o di rinnovo di un contratto, anziché procedere a una gara formale per individuare l’impresa più adatta, si preferisce rivolgersi direttamente a un fornitore.
Il motivo è che quel bene o quel servizio di cui l’amministrazione ha bisogno è coperto da copyright o può essere svolto soltanto da quella specifica impresa.
Come si aggirano le gare
Si tratta di una pratica formalmente legittima, nel caso in cui il bene o il servizio siano realmente infungibili. In molti casi, però, si approfitta di queste norme per procedere ad affidamenti diretti che, invece, dovrebbero più correttamente andare in gara. Questo schema diventa, insomma, un modo per aggirare i principi della concorrenza.
Le indicazioni dell'Anac
L’Autorità, allora, precisa quali sono le attività che un’amministrazione deve porre in essere per fugare ogni dubbio, prima di procedere all’affidamento diretto in questione. La sostanza è che bisogna dimostrare di avere cercato attivamente ipotesi alternative e che solo in mancanza di queste è arrivata la decisione di imboccare una scorciatoia.
> Anac - nel 2017 parte la vigilanza sulle partecipate Pa
Le indagini di mercato
Il primo strumento fondamentale è quello delle indagini di mercato. Sono una delle novità del Codice appalti e attestano esattamente l’attività di ricerca di possibili alternative.
Prima di procedere all’affidamento, allora, bisogna mettere in campo indagini che diano un quadro preciso della situazione.
La programmazione degli acquisti
Non è il solo strumento introdotto dal Codice che può servire in casi del genere. Una seconda novità importante riguarda la programmazione. Il decreto 50/2016 ha, infatti, obbligato le stazioni appaltanti a programmare i loro acquisti di beni e servizi di particolare rilevanza, esattamente come avviene già adesso per i lavori. Secondo l’Anac, una corretta programmazione consente di fare le gare preparandosi per tempo, quando sono necessarie.
Il "lock-in"
Tramite una corretta costruzione dei bandi è, poi, possibile evitare il cosiddetto “lock-in”, la situazione che si verifica, come spiega la linea guida, quando l’amministrazione “non può cambiare facilmente fornitore alla scadenza del periodo contrattuale perché non sono disponibili le informazioni essenziali sul sistema che consentirebbero a un nuovo fornitore di subentrare al precedente in modo efficiente”.
Le correzioni in sede di gara
Su questo punto possono aiutare alcuni accorgimenti. Ad esempio, anziché affidare il servizio a un solo fornitore, è possibile effettuare una divisione in lotti e scegliere due imprese. In questo modo, alla scadenza del contratto ci sarà immediatamente a disposizione un’alternativa valida.
Sistemi aperti e proprietari
Ancora, è utile effettuare gare che non implichino l’utilizzo di sistemi proprietari dell’impresa, preferendo invece software aperti. In questo modo, quando si procederà alla sostituzione la stazione appaltante non si troverà necessariamente legata all’impresa uscente, ma potrà cercarsi un’alternativa sul mercato.