Appalti - Nuove regole per i bandi delle concessionarie
Cambiano le regole per i bandi delle società concessionarie.
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Con un emendamento presentato dal Pd nella legge di conversione del decreto fiscale, la maggioranza ha deciso di porre fine a una questione che si trascina da quasi due anni, abbassando il limite degli appalti che le concessionarie autostradali dovranno affidare con gara. Si allarga, così, il perimetro degli affidamenti in house. E, soprattutto, viene risolta una questione che rischiava di portare circa 3mila licenziamenti nel settore, secondo i sindacati.
Le regole nel mirino
La norma, nel mirino da diverso tempo, è l’articolo 177 del Codice, che riguarda gli appalti delle concessionarie. In pratica, il Codice appalti ad aprile del 2016 ha stabilito di portare dal 60 all’80 per cento la quota di appalti che devono per forza andare in gara e che, quindi, non possono restare nel circuito delle società in house.
Il tetto da rivedere
L’innalzamento di questo tetto, programmato a partire da aprile del 2018, è stato accolto da subito con grande polemiche delle società e dei sindacati, dal momento che la sua entrata in vigore rischia di ridurre radicalmente il raggio d’azione di alcune imprese italiane molto importanti. Sono soprattutto Autostrade per l’Italia e il Gruppo Gavio a utilizzare, tra le concessionarie autostradali, questi affidamenti nel nostro paese.
Gli interventi dei ministeri
Molti hanno provato a risolvere la situazione. Il ministero delle Infrastrutture, ad esempio, aveva ipotizzato un intervento sul Codice che, in sostanza, avrebbe allargato di nuovo il perimetro di quello che non va sul mercato, per evitare licenziamenti e chiusure di società in house. Ma la questione era arrivata anche sul tavolo dell’Autorità anticorruzione e del ministero dello Sviluppo economico.
Le stime dei sindacati
Al di là dei problemi delle società concessionarie, infatti, c’è una questione sindacale molto complessa. Sono circa 3mila i licenziamenti che maturerebbero nel perimetro delle società autostradali se la norma andasse a regime. Per questo motivo, i sindacati di categoria hanno a più riprese protestato sul tema.
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Il decreto fiscale
Adesso la legge di conversione del decreto fiscale dovrebbe risolvere finalmente la situazione, con un ritocco chirurgico. Il Pd ha, infatti, presentato un emendamento che modifica il Codice appalti, rivedendo proprio il famigerato articolo 177. Nelle prossime ore dovrebbe essere votato dalla maggioranza.
L'emendamento allo studio
L’ipotesi della nuova norma è che “in deroga a quanto previsto” per tutte le altri situazioni “i soggetti titolari delle concessioni autostradali sono obbligati ad affidare una quota pari al sessanta per cento dei contratti di lavori, servizi e forniture di importo pari o superiore a 150mila euro” attraverso una gara vera e propria. Il 40% potrà invece andare in house.
Il nuovo limite
Questo significa che il vecchio tetto del 60% è destinato a sopravvivere ancora a lungo, ma solo per le concessionarie autostradali. Per tutti gli altri la situazione resta quella del Codice: limite all’80 per cento. L’obbligo sui servizi e le forniture – va precisato – entra in vigore da zero e per la prima volta. Sarà l’Anac di Raffaele Cantone a vigilare sull’applicazione corretta di queste norme.