Mezzogiorno: tutte le agevolazioni in programma nel 2018
Da Resto al Sud alla Banca delle terre incolte, dal Fondo per la crescita dimensionale delle imprese meridionali alle ZES, fino alla riserva del 34%. Sono le agevolazioni per il Mezzogiorno illustrate dal ministro De Vincenti.
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Nel corso del 2017 sono stati attivati nel Mezzogiorno investimenti pubblici per un totale di 28,7 miliardi di euro, tra risorse FESR e FSE e Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).
E' quanto spiegato dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, illustrando in una conferenza stampa le misure per il Sud attivate nell'ultimo anno e i cinque interventi che decolleranno nel corso del 2018. Tra questi spicca il regime di aiuto Resto al Sud, che a 24 ore dall'apertura dello sportello per la presentazione delle domande da parte di Invitalia ha raccolto 1643 richieste di contributo.
I finanziamenti pubblici attivati nel 2017
Nel corso del 2017 gli interventi pubblici attivati nelle regioni meridionali hanno raggiunto quota 28,7 miliardi di euro, di cui 19,9 miliardi relativi a progetti a valere sui fondi strutturali europei FESR e FSE e 8,8 miliardi per lavori in corso di esecuzione nell'ambito dei 15 Patti per il Sud.
I Patti possono contare su risorse del FSC per oltre 13 miliardi di euro, che fanno da amalgama a una serie di altre fonti di finanziamento in un'unica programmazione, per un totale di oltre 40 miliardi di euro, ha ricordato De Vincenti, soffermandosi poi sull'avanzamento del programma istituzionale di sviluppo per Taranto: i lavori conclusi ammontano finora a 92 milioni di euro, mentre i lavori in esecuzione valgono 272 milioni, ha detto.
Relativamente ai contratti istituzionali di sviluppo sulle infrastrutture di trasporto, cui erano stati destinati 7,2 miliardi, 3,2 miliardi risultano già spesi e sono stati stanziati ulteriori 4,9 miliardi. Una forte accelerazione è stata registrata a partire dal rafforzamento del credito di imposta per il Mezzogiorno, in vigore da marzo: 14mila le domande presentate, per una richiesta complessiva di 1,5 miliardi, che hanno attivato quasi 4 miliardi di investimenti. La precedente versione del bonus Sud aveva attivato la metà delle operazioni e mobilitato circa un quarto dell’investimento lordo.
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In generale, ha spiegato infine De Vincenti, la spesa certificata nel 2017 è stata pari a quasi 6 miliardi di euro, di cui 2,6 miliardi a valere sui fondi europei e 3,2 miliardi sul Fondo Sviluppo e Coesione.
Le agevolazioni in programma nel 2018
Resto al Sud, Zone economiche speciali (ZES), Banca delle terre incolte, Fondo Pmi per la crescita dimensionale delle imprese nel Mezzogiorno e riserva del 34% sono invece le cinque misure previste per l'anno in corso.
Nel caso di Resto al Sud, cioè gli incentivi per l'avvio di attività imprenditoriali da parte di giovani residenti o interessati a trasferirsi nelle otto Regioni meno sviluppate e in transizione (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), lo sportello per la presentazione delle domande è aperto dal 15 gennaio e nelle prime 24 ore Invitalia ha raccolto già 1643 richieste di finanziamento.
Prevista a giorni la firma del decreto con i criteri per le Zone economiche speciali, cui dovrà seguire il Dpcm specifico per l'istituzione di ciascuna ZES proposta dalle Regioni, mentre Agenzia della Coesione e ANCI sono al lavoro sul manuale operativo per i Comuni per la banca delle terre agricole incolte.
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In corso di costituzione da parte di Invitalia anche il Fondo per la crescita dimensionale delle imprese del Mezzogiorno, mentre De Vincenti punta al varo entro febbraio della direttiva che dovrebbe garantire al Sud una riserva minima del 34% della spesa ordinaria in conto capitale delle amministrazioni centrali.