Confindustria - a Verona le Assise Generali 2018 su crescita economica
Lavoro, crescita e debito sono le tre parole chiave scelte dal presidente Vincenzo Boccia per le Assise Generali di Confindustria, che hanno riunito oltre 7mila imprenditori a Verona.
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La città di Verona ospita le Assise Generali di Confindustria, "Costruiamo insieme l’Italia del futuro", con centinaia di industriali a confronto per discutere l'agenda economica italiana.
L'evento veronese è stato preceduto da un percorso di 14 tappe preparatorie durante le quali Confindustria ha raccolto i suggerimenti degli imprenditori italiani per lo sviluppo e la crescita del Paese.
Assise Generali 2018
Le Assise Generali 2018 si sono aperte con sei tavoli tematici:
- Italia più semplice ed efficiente;
- Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani;
- Un Paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro;
- L’impresa che cambia e si muove nel mondo;
- Un fisco a supporto di investimenti e crescita;
- Europa miglior luogo di fare impresa.
I lavori sono proseguiti con una sessione plenaria, cui hanno partecipato l'ex presidente della Commissione europea, Manuel Josè Barroso, il presidente Luiss School of Government, Marc Lazar, e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.
"Abbiamo bisogno di un'Italia più forte in Europa, l'UE ha bisogno di un'Italia più forte e l'Italia ha bisogno di un'Europa forte", ha dichiarato Barroso. "Se qualcosa in questa Europa è sbagliato mi auguro che l'Italia possa aiutare a cambiarlo, ma è fondamentale che l'UE non venga vista come una potenza straniera".
Alla parole di Barroso hanno fatto seguito quelle del presidente di Confindustria, che ha dichiarato: "sappiamo che per contrastare i protezionismi abbiamo bisogno di una UE forte. L'Europa deve integrarsi e deve farlo ricordando che è il mercato più ricco del mondo con un debito aggregato inferiore a quello degli USA".
Nel pomeriggio, dopo una serie di riunioni a porte chiuse, Confindustria ha formalizzato - in un documento di 28 pagine - una serie di proposte e richieste da sottoporre ai candidati alle elezioni del 4 marzo. Nel documento sono state individuate "tre missioni Paese":
- un’Italia che include, attraverso la creazione di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani;
- un’Italia che cresce, di più e in modo costante;
- un’Italia che rassicura, con il graduale rientro del debito pubblico.
Le azioni per raggiungere gli obiettivi delle tre missioni Paese dovranno svilupparsi lungo sei assi prioritari d’intervento:
- Italia più semplice ed efficiente con rinnovata attenzione ai tempi di realizzazione delle cose che si decidono di fare;
- Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani per un più facile ingresso nel mondo del lavoro;
- Un Paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro nell’ottica di avere un Paese più competitivo e meglio connesso al suo interno e verso l’esterno;
- L’impresa che cambia e si muove nel mondo accettando di aprire il capitale, di assumere competenze innovative, magari tra loro distanti per formazione o esperienza, di diventare eccellenti in ogni funzione aziendale, di affacciarsi su nuovi mercati;
- Un fisco a supporto di investimenti e crescita e che premia le imprese che investono, assumono e innovano, diventando fattore di competitività per il Paese;
- Europa miglior luogo per fare impresa e istituzione che semplifica la vita dei cittadini supportando lo sviluppo della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione, contribuendo altresì alla definizione di un quadro macroeconomico stabile.
Ogni asse prevede una serie di azioni in grado di mettere in moto "una rivoluzione efficace ma soffice, perché basata su stime prudenziali, sia sul lato del reperimento delle risorse, sia sugli impieghi".
> Assise 2018 - La visione e la proposta
Rapporto biennale sulla sostenibilità
Alla vigila degli Stati generali, il Centro Studi Confindustria ha presentato - sempre a Verona - il nuovo rapporto biennale sulla sostenibilità durante l'incontro 'Le sostenibili carte dell'Italia'. Nel documento viene fotografata la situazione italiana, dalla quale emerge che secondo gli italiani la sostenibilità è soprattutto ambientale (61%), per il 25% è economica e per il 10% sociale.
Secondo Luca Paolazzi, direttore del Centro Studi Confindustria, la sostenibilità è un "driver globale", un "business redditizio" che attrae sempre più finanziamenti, su cui l'Italia deve puntare giocando su tre assi: il territorio, pensato come "condensatore di sapere", la cultura come "fonte di creatività" e i suoi imprenditori, specialmente del manifatturiero, visto che il 70% della ricerca e sviluppo privata in Italia è condotta dall'industria.
Nel rapporto sono descritti i passi necessari da compiere per raggiungere la meta della sostenibilità, coinvolgendo tutti i soggetti, dal settore pubblico a quello privato, dai singoli cittadini alle associazioni. L'obiettivo è definire una strategia comune per affrontare la riconciliazione della crescita economica, dell’equilibrio ambientale e dell’equità.
"Sostenibilità significa costruire un'Europa che sia luogo ideale per le imprese e che crei occupazione per i giovani", ha dichiarato Boccia. "Se rimuovessimo parte del nostro deficit di competitività, potremmo diventare il primo paese industriale al mondo", ha proseguito il presidente di Confindustria, affrontando anche il tema delle infrastrutture, su cui va "rifiutato il concetto di Italia periferia d'Europa".
Occorre mettere l'Italia "al centro di un'Europa aperta a est e ovest" e in questa nuova ottica, ha spiegato il presidente di Confindustria, "la dotazione infrastrutturale diventa un elemento fondamentale di inclusività perché collega il nostra Paese al mondo, le città tra loro e con le periferie".