Cooperazione: UE e ACP a lavoro sull'accordo di partenariato post 2020
In vista della scadenza, a inizio 2020, dell’accordo di Cotonou, l’UE e gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico si preparano ad aprire i negoziati per realizzare un partenariato più forte, incentrato su sfide e interessi comuni e guidato dai principi di uguaglianza e solidarietà tra partner.
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I deputati del Parlamento europeo e dei 78 Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) si sono incontrati dal 18 al 20 giugno a Bruxelles per un’ultima sessione parlamentare congiunta prima dell’avvio dei colloqui per il rinnovo del partenariato ACP-UE, previsto per agosto.
La futura intesa, va ricordato, andrà a sostituire l'Accordo di Cotonou, l’attuale quadro generale per le relazioni dell'Unione europea con i Paesi ACP siglato nel 2000 e destinato a scadere a febbraio 2020.
All'ordine del giorno dell'assemblea parlamentare UE-ACP, oltre all'accordo post 2020, anche: migrazione, terrorismo, crescita demografica e crisi umanitaria nel Sud Sudan.
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La futura intesa tra UE e ACP, ha detto il commissario europeo per la Cooperazione internazionale e lo Sviluppo Neven Mimica durante l’assemblea, dovrà essere focalizzata su:
- il rafforzamento delle relazioni delle due regioni nel post 2020,
- la costruzione di una cooperazione politica ambiziosa;
- la necessità di rispondere a sfide e opportunità comuni;
- il lavoro congiunto per soddisfare le legittime speranze e aspirazioni di tutti i cittadini, in tutti i Paesi coinvolti.
L’obiettivo delle due regioni, ha aggiunto Mimica, deve essere quello di "concludere un accordo moderno e più politico, incentrato su interessi sia comuni che intersettoriali, in uno spirito di vera uguaglianza e solidarietà tra partner.
In vista dell’avvio dei negoziati di agosto, nei giorni scorsi gli europarlamentari si sono riuniti per discutere l'architettura generale della proposta di futura intesa tra le due regioni e hanno indicato una lista di priorità da privilegiare nell’ambito dei prossimi negoziati:
- lotta alla povertà come elemento centrale dell’intesa,
- inclusione dei principi di equità e di rispetto e interesse reciproco,
- dialogo politico quale parte integrante del partenariato,
- integrazione di schemi di sostegno per pratiche agricole sostenibili.
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