Scuole - parte mappatura satellitare, dubbi su accordo sicurezza sismica
Mentre il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con ASI e CNR, lancia la mappatura satellitare degli edifici scolastici, i presidenti delle Regioni colpite dal sisma in Centro Italia sollevano dubbi sulla bozza di accordo quadro in materia di edilizia scolastica.
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Mentre l’anno scolastico si appresta ad iniziare, l’edilizia scolastica è al centro dei lavori del MIUR.
“Abbiamo dati ancora preoccupanti sugli edifici scolastici. Vuol dire che in questi anni non è stato fatto abbastanza. Sono stati stanziati soldi, ma senza mettere mano a quelle procedure farraginose che impediscono di far arrivare in fretta le risorse agli Enti locali proprietari degli edifici scolastici. È un problema che stiamo risolvendo con norme che semplificheranno le procedure e velocizzeranno la spesa”, sottolinea il ministro Marco Bussetti lanciando la mappatura satellitare degli edifici scolastici.
E il tema della sicurezza, in particolare sismica, delle scuole è anche al centro della lettera inviata dai presidenti delle Regioni Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo al titolare del dicastero, in cui si sollevano dubbi in merito alla bozza di accordo quadro in materia di edilizia scolastica, elaborata in sede di tavolo tecnico ristretto presso il MIUR.
Mappatura satellitare delle scuole
L’ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana, e il CNR, il principale ente pubblico di ricerca del Paese, in collaborazione con il MIUR, fanno partire una mappatura satellitare degli edifici scolastici. Quasi 40mila edifici saranno 'fotografati' attraverso il sistema COSMO-Skymed, in grado di misurare lo spostamento degli immobili al decimo di millimetro.
“Le informazioni che otterremo dai satelliti ASI saranno trasmesse al CNR, che ha le risorse umane e strumentali per elaborarle e darci un quadro dettagliato dei nostri edifici scolastici”, sottolinea Bussetti.
“Potremo così far partire verifiche e segnalazioni. Accelerando i tempi dei controlli e dei conseguenti interventi di adeguamento. In un mese e mezzo avremo già i primissimi dati”, conclude.
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Dubbi sulla sicurezza sismica
“Rappresentiamo la nostra viva preoccupazione per quella che appare come una non adeguata considerazione del problema della sicurezza sismica degli edifici scolastici”. È quanto affermano i presidenti delle Regioni Umbria, Catiuscia Marini, Marche, Luca Ceriscioli, Lazio, Nicola Zingaretti, e il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli in una lettera congiunta al ministro dell'Istruzione Marco Bussetti in merito alla bozza di accordo quadro in materia di edilizia scolastica, elaborata in sede di tavolo tecnico ristretto presso il Miur.
L'accordo è stato incluso in un emendamento al cosiddetto decreto Ministeri - convertito nella Legge n. 97-2018 - che riorganizza le funzioni dei Ministeri dei Beni culturali, delle Politiche agricole e dell'Ambiente e le competenze dell'Agenzia per la coesione territoriale e prevede lo snellimento di diverse procedure, a partire da quelle che regolano l’assegnazione delle risorse che rientrano nel Fondo unico per l’edilizia scolastica.
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“Il peso attribuito al criterio legato al livello di rischio sismico nella bozza di accordo, appena il 10%, sembrerebbe evidenziare un preoccupante calo dell'attenzione rispetto alle problematiche emerse a seguito del sisma, che ha colpito soltanto due anni fa le nostre Regioni", sottolineano i presidenti delle quattro Regioni.
"Un dato, questo, contraddittorio – proseguono - rispetto ad un contesto in cui il tema della prevenzione e manutenzione di infrastrutture e strutture pubbliche è centrale nel dibattito per Regioni come le nostre ancora alle prese con le conseguenze dell'emergenza sismica. Risulterebbero infatti, unitamente ad altre realtà regionali caratterizzate da vaste aree del territorio classificate come zone sismiche 1 e 2, particolarmente penalizzate da un riparto delle risorse troppo sbilanciato sul numero degli studenti e degli edifici scolastici”.
“Occorre quindi a nostro avviso – scrivono ancora nella lettera inviata al ministro e alla coordinatrice della commissione Lavoro e Istruzione della Conferenza delle Regioni, Cristina Grieco - una riconsiderazione complessiva dei pesi da attribuire ai diversi criteri, che sia coerente con le priorità di selezione degli interventi a suo tempo individuate e ampiamente condivise, e tale da attribuire al livello di rischio sismico dei territori la giusta considerazione: ciò a nostro avviso significa un peso non inferiore al 30%”.