Piano Juncker - risultati raggiunti nel 2018
In Europa gli interventi approvati nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici mobiliteranno 371,2 miliardi euro. Ecco i dati del Piano Juncker aggiornati a dicembre 2018.
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In base agli ultimi aggiornamenti il Piano Juncker dovrebbe mobilitare in Europa investimenti per un totale di 371,2 miliardi di euro, sostenendo oltre 850mila aziende.
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Il Piano Juncker
Il piano di investimenti per l'Europa, o Piano Juncker, è stato avviato nel novembre 2014 per rilanciare la crescita economica e gli investimenti senza ricorrere a nuovo debito pubblico.
Il Piano Juncker si articola in tre pilastri:
- il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che mira a mobilitare gli investimenti privati mediante la garanzia dell'UE. La Commissione europea collabora con il suo partner strategico, il gruppo della Banca europea per gli investimenti (BEI);
- il Polo europeo di consulenza sugli investimenti e il Portale dei progetti di investimento europei, che forniscono assistenza tecnica e danno maggiore visibilità alle opportunità di investimento contribuendo a tradurre in realtà i progetti proposti. Il polo è un’impresa comune con il gruppo BEI;
- il miglioramento del contesto imprenditoriale eliminando gli ostacoli normativi agli investimenti, sia a livello nazionale che a livello UE.
L’obiettivo iniziale del piano è mobilitare, entro il primo semestre del 2018, 315 miliardi di euro tramite un capitale iniziale di 21 miliardi, messo a disposizione dal FEIS. Il target fissato per il 2020 ammonta invece a 500 miliardi di euro.
I risultati raggiunti finora
In base agli ultimi dati aggiornati a dicembre 2018, si stima che le operazioni approvate nell’ambito del FEIS porteranno a 371,2 miliardi di euro di investimenti nei 28 Stati membri dell'UE, sostenendo più di 856mila piccole e medie imprese.
L'EFSI, inoltre, ha già creato più di 750mila posti di lavoro, ed entro il 2020 le posizioni aperte raggiungeranno quota 1,4 milioni, con un impatto positivo su milioni di famiglie europee.
La strategia UE ha anche fatto aumentare il PIL dell'Unione dello 0,6%, e si prevede possa raggiungere l'1,3% entro il 2020, permettendo a tutti gli Stati membri di beneficiarne, soprattutto quelli maggiormente colpiti dalla crisi.
La riuscita del Piano Juncker, però, non risiede solamente negli investimenti, bensì anche nel coinvolgimento di altre due dimensioni: il sostegno su misura fornito a centinaia di promotori di progetti nell'ambito del polo europeo di consulenza sugli investimenti, che ha già evaso 860 richieste, e il portale dei progetti di investimento europei, che offre un serbatoio di progetti maturi facilmente accessibili ai potenziali investitori.
Focus sull’Italia
Gli interventi approvati finora in Italia nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici rappresentano un volume di finanziamento totale di 9,4 miliardi euro, che dovrebbero mobilitare altri 52 miliardi di euro.
Con riferimento alla PMI sono stati approvati 70 accordi con banche intermediarie o fondi finanziati dal FEI con il sostegno del FEIS, a favore di oltre 200mila società di piccole dimensioni o start-up.
Per quanto riguarda le infrastrutture e l’innovazione, invece, sono stati approvati 80 progetti, finanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) con il sostegno del FEIS.
Tra questi ultimi progetti rientrano: l’ospedale di Treviso, l’acquedotto pugliese, i contatori del gas intelligenti di Italgas, la banda larga ad alta velocità, le reti di distribuzione di Dolomiti Energia e l'aeroporto di Venezia.
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