Efficienza energetica - i vantaggi della cogenerazione per le PA
In un documento il GSE illustra le applicazioni reali della cogenerazione ad alto rendimento per impianti sportivi, uffici, ospedali, scuole ed edilizia residenziale.
> Piano energia e clima - cosa chiedono gli stakeholder
La cogenerazione è la produzione combinata di energia elettrica e termica in un unico processo. Se l’impianto cogenerativo garantisce un risparmio di energia primaria di almeno il 10% rispetto alle produzioni separate di elettricità e calore, viene definito ad alto rendimento (CAR).
> Decreto rinnovabili - testo inviato a Bruxelles, cosa cambia
Esistono diverse tecnologie di cogenerazione, di cui le più diffuse sono:
- motori a combustione interna;
- turbine e microturbine a gas con recupero di calore;
- turbine a vapore;
- cicli combinati con turbina a gas e turbina a vapore.
Per mostrare i vantaggi di tale meccanismo, sia in termini di efficienza energetica sia in termini economici, il Gestore dei servizi energetici ha pubblicato il documento “Cogenerazione ad alto rendimento per la PA”.
Obiettivo del documento è illustrare le applicazioni reali della cogenerazione realizzate presso utenze di interesse per la Pubblica Amministrazione (PA) tra cui impianti sportivi, uffici, ospedali, scuole ed edilizia residenziale. Le unità di cogenerazione, si legge nel documento del GSE, incrementano l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile fino a oltre l’80% e possono sostituire le tradizionali centrali termiche, producendo per gli Enti locali un significativo risparmio energetico e di spesa corrente.
> Pacchetto energia - cosa prevedono gli accordi UE
I vantaggi della cogenerazione ad alto rendimento
Esistono una serie di benefici riconosciuti a tutte le unità di CAR, spiega il GSE:
- priorità di dispacciamento dell’energia elettrica prodotta rispetto alla produzione da fonti convenzionali;
- semplificazioni per la connessione alla rete pubblica;
- accesso al servizio di Scambio sul Posto per gli impianti con potenza inferiore a 200 kW;
- possibilità di essere classificati come Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (SSPC);
- accisa agevolata sul metano;
- accesso ai Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE);
- premio FER, ossia accesso a incentivi maggiorati nel caso di impianti alimentati a biomassa che non ricevano già i certificati bianchi.
Sia per gli interventi sulle nuova unità (unità di cogenerazione entrata in esercizio a seguito di nuova costruzione, realizzata esclusivamente con componenti nuovi) che per i rifacimenti (unità in esercizio da almeno 12 anni soggetta alla totale ricostruzione o alla sostituzione con componenti nuovi di almeno due componenti principali) il periodo di incentivazione è di 10 anni.
Nel caso di unità di micro cogenerazione, la normativa prevede ulteriori vantaggi:
- procedure semplificate per la connessione alla rete di trasmissione nazionale (modello unico);
- detrazione irpef del 65% per l’acquisto e l’installazione dell’unità in sostituzione a impianti di riscaldamento esistenti (a patto per che garantiscano un risparmio di energia primaria di almeno il 20%);
- nessuno obbligo di pagamento al GSE di corrispettivi per la valutazione delle richieste di riconoscimento CAR e accesso ai certificati bianchi.
> Cogenerazione ad alto rendimento per la PA