Fondi UE: commercialisti contribuiscono a contrasto frodi
Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, COLAF e Agenzia per la Coesione territoriale lanciano un nuovo strumento contro le irregolarità e le frodi ai danni dei fondi europei.
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Presentato a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il progetto “Strumenti e controllo di I livello su programmi cofinanziati con Fondi strutturali”, promosso dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC) in collaborazione con il Comitato nazionale per la lotta contro le frodi nei confronti dell’UE (COLAF) e l’Agenzia per la coesione territoriale.
Il progetto punta alla creazione di una sezione di iscritti all'Albo dei commercialisti, esperti in gestione e controllo dei programmi cofinanziati con Fondi strutturali, che andranno a svolgere le attività di controllo di primo livello, utilizzando standard omogenei da applicare su tutto il territorio nazionale. In questo modo l'iniziativa contribuisce alla lotta alle frodi ai danni dei fondi europei, generando, allo stesso tempo, anche nuove opportunità di lavoro per i professionisti.
Presenti al convegno di presentazione del progetto il ministro per gli Affari europei e presidente del COLAF, Paolo Savona, il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Massimo Miani, il Gen. Francesco Attardi, comandante del nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi nei confronti dell’UE presso il Dipartimento per le Politiche europee.
Ai lavori ha partecipato anche la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, che ha sottolineato l’importanza degli strumenti che consentono di limitare frodi e irregolarità.
"Il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) rappresenta una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese e, in particolare, del Mezzogiorno. Consideriamo soltanto il dato macro: per la programmazione 2014-2020 all’Italia sono stati destinati circa 54 miliardi di euro. Una cifra enorme, suddivisa poi tra le Regioni, che necessita di un monitoraggio e di controlli costanti”, ha ricordato Lezzi.
“Dobbiamo puntare sempre di più sui progetti di semplificazione e, in tale contesto, si inseriscono i Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA) uno strumento di innovazione che facilita il controllo civico sull’operato delle amministrazioni”, ha concluso.
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