Aree interne - firmati nuovi Accordi di Programma Quadro
Quattro nuove Strategie di Area arrivano alla firma dell’Accordo di Programma Quadro. Diventano così venti le Aree interne passate alla fase di attuazione nell’ambito della SNAI.
> L’avanzamento della Strategia nazionale aree interne – SNAI
I nuovi Accordi di Programma Quadro (APQ) riguardano l’area “Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni” dell’Altopiano di Asiago, in Veneto, l’area “Vallo di Diano”, in Campania, l’area Montagna Materana, in Basilicata, e l’area Nord-Est Umbria.
Le risorse per l'attuazione della Strategia nazionale Aree interne (SNAI) provengono sia da fondi nazionali previsti in legge di Bilancio, che dalla programmazione regionale dei fondi strutturali e di investimento europei (FESR, FSE, FEASR e FEAMP).
La delibera CIPE con le modalità di trasferimento delle risorse stanziate con la manovra 2018, pari a 91,1 milioni di euro, è stata pubblicata nei giorni scorsi in Gazzetta ufficiale.
> Strategia aree interne: la delibera CIPE con i fondi 2019-2021
I nuovi Accordo di Programma Quadro
L’Accordo di Programma Quadro dell’area Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni prevede risorse per un totale di 7 milioni e 912.500 euro. Gli interventi da realizzare riguardano i Comuni di Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo, tutti ricompresi nell’Altopiano dei Sette Comuni, in provincia di Vicenza.
Tra i progetti innovativi previsti dall'APQ rientra quello della “Scuola all’aperto”, rivolto agli studenti dell’istituto di Asiago (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado), mentre un terzo delle risorse economiche complessive sono destinate al sistema delle malghe, con l'obiettivo di migliorarne la produttività e diversificarne le attività, anche nell’ottica di ampliamento dell’offerta turistica dell’area.
Seconda area della Campania a sottoscrivere l'Accordo di Programma Quadro, dopo l'Alta Irpinia, l'area di Vallo di Diano insiste nel territorio della provincia di Salerno. Le risorse disponibili sono pari a 17 milioni e 703.369 euro a favore della popolazione di 15 Comuni e circa 60mila persone.
Al centro dell'APQ, che propone Vallo di Diano come “Città Montana della Biodiversità e dell’innovazione”, il concetto di “giovani come capitale”. Non a caso tra gli interventi da realizzare vi è un FAB LAB che, coinvolgendo tutti gli Istituti scolastici di Istruzione Superiore dell’area e in rete con il sistema produttivo, mira a favorire lo sviluppo di ambienti creativi, incubatori di idee per la creazione di imprese operanti nei settori avanzati a medio-alto profilo.
I Comuni di Stigliano, Accettura, Aliano, Cirigliano, Craco, Gorgoglione, Oliveto Lucano e San Mauro Forte sono i protagonisti dell’APQ dell'area interna Montagna Materana, che può contare su risorse per circa 32 milioni di euro a favore di circa 11.500 persone, a fronte dei 26.287 che la abitavano nel 1961.
L'obiettivo in questo caso è valorizzare territori intesi come “paesi-paesaggio”, a partire dalla costruzione di una “Montagna experience”, attraverso il coordinamento e la promozione condivisa degli attrattori turistici già presenti, dai musei (come il Parco Museale Scenografico di Craco), ai festival della Montagna (compreso un nuovo evento dedicato alla produzione agroalimentare).
Seconda area della Regione a sottoscrivere l’Accordo di Programma Quadro, l’area del Nord-Est Umbria dispone di circa 12 milioni di euro. Il territorio interessato è quello della provincia di Perugia, che coinvolge 10 Comuni e circa 68mila persone.
La priorità spetta qui al tema della mobilità, da una parte per favorire lo sviluppo locale e la fruizione turistica, dall’altro per ridurre i problemi di isolamento e i disagi della popolazione, in particolare per gli anziani e le fasce deboli nell’utilizzo delle strutture sanitarie e assistenziali, per i giovani negli spostamenti casa-scuola e per i lavoratori in quelli casa-lavoro. Gli investimenti si concentranno quindi soprattutto sul miglioramento del Trasporto Pubblico Locale per contrastare lo spopolamento, consentendo l’utilizzo dei servizi di cittadinanza per l’istruzione e la sanità in modo maggiormente indipendente dalla localizzazione geografica.