Innovazione e Venture Capital - a che punto sono i decreti attuativi
Il Ministero dello Sviluppo economico cerca di fare chiarezza sullo stato di avanzamento dei provvedimenti attuativi della Legge di bilancio 2019. Ecco a che punto sono, in particolare, le misure dedicate a innovazione e venture capital.
> Legge Bilancio 2019 - cosa c’e’ per venture capital, blockchain e IA
Partiamo dal Voucher Innovation Manager, una delle grandi novità di questa Manovra, attualmente sul tavolo della Corte dei conti.
Cos’è il Voucher Innovation Manager
Si tratta di un voucher fino a 80mila euro per le PMI che vogliono avvalersi di un consulente per la trasformazione digitale, l’Innovation Manager appunto: una figura decisiva, soprattutto nell’ambito del Piano Impresa 4.0, per le aziende che vogliono accelerare i propri processi di innovazione e trasformazione digitale.
Il manager dell’innovazione è un professionista che si occupa di favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione aziendale e di sviluppare competenze, sul piano tecnico e manageriale, in grado di consentire la gestione dei profili di complessità organizzativa e produttiva che impone la trasformazione tecnologica.
Il contributo è rivolto alle PMI e alle reti di imprese che hanno assunto l’Innovation Manager appunto e, in base a quanto previsto dalla Manovra, sarebbe diversificato in base alla tipologia di impresa che ne fa richiesta:
- per le micro e piccole imprese il contributo è pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40mila euro,
- per le medie imprese è del 30% entro il limite massimo di 25mila euro,
- nel caso dei contratti di rete il voucher è del 50% entro il limite massimo di 80mila euro.
> Voucher Innovation Manager - cos’e’, come funziona
Fondo di venture capital
La Manovra 2019 istituisce un fondo di sostegno al Venture Capital attraverso cui lo Stato potrà:
- sottoscrivere classi di quote o azioni di uno o più fondi di Venture Capital nonché di fondi che investono in fondi di Venture Capital;
- sottoscrivere le quote o azioni di cui sopra, anche unitamente ad altri investitori istituzionali, pubblici o privati, privilegiati nella ripartizione dei proventi derivanti dalla gestione dei predetti organismi di investimento.
Prevista una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 e di 5 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2025.
In base a quanto annunciato dal MISE, il decreto interministeriale riguardante l’investimento dello Stato in quote di fondi di Venture Capital è stato inviato al Ministero dell’Economia e delle finanze.
> Fondo innovazione - idee per attivare gli investimenti
Piani individuali di risparmio
Adottato finora solo il decreto attuativo dei PIR, i Piani di risparmio i cui rendimenti beneficiano di un regime di esenzione fiscale a condizione che siano detenuti per almeno 5 anni e rispettino alcune condizioni, fra le quali che almeno il 70% del Piano sia investito in strumenti finanziari emessi da società italiane (o UE/SEE con stabile organizzazione in Italia) e che di questo 70% almeno il 30% sia investito in società non quotate sul FTSE MIB o indici equivalenti. Possono essere sottoscritti solo da persone fisiche residenti nel Paese e nel limite di 30mila euro annui e di 150mila euro totali.
Per i nuovi PIR la legge di Bilancio 2019 stabilisce che in ciascun anno solare di durata del Piano e per almeno i due terzi dell'anno stesso, all'interno della quota del 70% siano rispettati valori minimi di investimento in strumenti finanziari emessi da PMI e in quote o azioni di Fondi per il Venture capital.
Nello specifico il decreto attuativo, approdato a maggio in Gazzetta ufficiale, stabilisce che la quota del 70% del valore complessivo del Piano di risparmio a lungo termine deve essere investita:
- a) per almeno il 5% del valore complessivo in strumenti finanziari, ammessi alle negoziazioni sui sistemi multilaterali di negoziazione, emessi da PMI ammissibili;
- b) per almeno il 5% in quote o azioni di Fondi per il Venture capital, o di Fondi di fondi per il Venture capital.
Al fine del computo della quota del 5% del valore complessivo degli investimenti qualificati in strumenti finanziari ammessi alle negoziazioni sui sistemi multilaterali di negoziazione emessi da PMI ammissibili, e della quota del 70% dei capitali raccolti dai Fondi per il Venture capital, si considerano ammissibili gli investimenti in equity e quasi-equity.
> PIR – il decreto attuativo sui Piani individuali di risparmio
Blockchain, Intelligenza artificiale e Internet of Things
La Manovra prevede l’istituzione nello stato di previsione del MISE di un fondo ad hoc, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, per sostenere l'innovazione negli ambiti Blockchain, Intelligenza artificiale e Internet of Things.
Il MISE, insieme al MEF, definirà l'organismo competente alla gestione delle risorse e l'assetto organizzativo volto a consentirne l'uso efficiente, per favorire il collegamento tra i diversi settori di ricerca interessati dagli obiettivi di politica economica e industriale, la collaborazione con gli organismi di ricerca internazionali, l'integrazione con i finanziamenti della ricerca europei e nazionali, le relazioni con il sistema del venture capital italiano ed estero. Si prevede inoltre la possibilità per enti, associazioni, imprese o singoli cittadini di contribuire alla dotazione del Fondo.
Per ora, tuttavia, non è chiaro a che punto sia il decreto riguardante lo strumento. Il MISE infatti parla solo di “stato avanzato di predisposizione” del regolamento per la gestione del fondo per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things.