Bilancio UE post 2020 – ok a fondi per migrazione, frontiere e sicurezza
Via libera del Consiglio alla posizione generale sui programmi di finanziamento per la migrazione, la gestione delle frontiere e la sicurezza interna nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale post 2020.
> Bilancio UE post 2020 - fondi triplicati per migrazione e sicurezza frontiere
La proposta della Commissione europea per il QFP 2021-2027 prevede di triplicare le risorse a disposizione dell'UE per la gestione dei flussi migratori e per la sicurezza ai confini esterni.
Previsto un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere (Integrated Border Management Fund – IBMF), con una dotazione di oltre 9,3 miliardi di euro, lo stanziamento di 12 miliardi di euro per le Agenzie UE per la protezione delle frontiere terrestri e costiere e la EU-LISA (European Agency for the Operational Management of large-scale IT Systems in the Area of Freedom, Security and Justice), oltre ad un budget da 10,4 miliardi di euro per il FAMI, il Fondo Asilo e Migrazione (Asylum and Migration Fund - AMF).
Inoltre, Bruxelles propone di aumentare da 1 a 2,5 miliardi la dotazione del Fondo per la Sicurezza Interna (Internal Security Fund - ISF), che dovrebbe favorire lo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto dell'Unione, facilitare le operazioni comuni transfrontaliere e migliorare la prevenzione della criminalità e della radicalizzazione.
> Bilancio UE post 2020: aumentano i finanziamenti per la sicurezza
I fondi UE per migrazione, frontiere e sicurezza
Per ora il Consiglio, come per altri programmi di finanziamento europei, si è limitato ad approvare degli approcci generali parziali sulle tre proposte settoriali, rimandando le questioni orizzontali e quelle relative al bilancio che dipenderanno dei negoziati sul Quadro finanziario pluriennale post 2020 e quelle collegate al pacchetto comune europeo di riforma del sistema di asilo.
Sul fronte del FAMI, l'intesa raggiunta dal Consiglio garantisce la disponibilità di strumenti per affrontare l'evoluzione della crisi migratoria, sia all'interno dei confini dell'UE che in cooperazione con Paesi terzi.
L'IBMF, invece, assicurerà una gestione efficace delle frontiere esterne dell'Unione, accompagnerà la riforma del sistema dei visti e l'espansione delle attività della guardia di frontiera e costiera europea e favorirà lo sviluppo sistemi digitali interoperabili su larga scala, mettendo a disposizione degli Stati membri sotto pressione un supporto operativo rapido e integrato.
Infine, l'ISF faciliterà il coordinamento tra forze di polizia, autorità giudiziarie e altre autorità competenti per proteggere i cittadini concentrandosi nella lotta contro il terrorismo, la criminalità organizzata e la criminalità informatica e migliorando la protezione delle vittime di reato.
In tutti e tre i casi la posizione del Consiglio amplia il raggio di azione previsto dalle proposte della Commissione, migliorando l'elenco delle azioni e delle misure ammissibili ai fondi UE e prevedendo tassi di cofinanziamento più elevati per gli interventi prioritari, ad esempio i progetti nei Paesi terzi per contrastare la pressione migratoria e quelli per il contrasto alla criminalità informatica.
Gli Stati membri si sono anche espressi a favore di maggiori sinergie tra i tre fondi ed altri strumenti, come la Politica di Coesione, Horizon Europe e il nuovo programma Europa Digitale.
I tre approcci parziali generali adottati dal Consiglio faranno ora da base per i negoziati con il Parlamento europeo.
> Il nuovo strumento UE da 90 miliardi per la cooperazione internazionale
Photographer: Boryana Katsarova - Source: EC - Audiovisual Service