Programma Conte bis: le misure per energia e ambiente
Dal Green New Deal alla politica dei “rifiuti zero”: in diversi punti il programma del Governo giallorosso parla di energia e ambiente. E la prossima Manovra metterà l’Esecutivo di fronte a una serie di dossier spinosi, come lo sconto in fattura per ecobonus e sismabonus.
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I 29 punti del programma del neonato Governo fanno riferimento a più riprese a tematiche energetiche e ambientali.
Al centro, quello che viene definito il Green New Deal, una strategia che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale.
Cosa prevede il Green New Deal
Siamo al settimo punto del programma di Governo, che mette al centro la protezione dell’ambiente, il ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto dei cambiamenti climatici. Azioni che, si legge nelle linee programmatiche, dovranno essere al centro di “tutti i piani di investimento pubblico”.
La strategia del nuovo Governo avrà al centro l’economia circolare, direzione cui deve tendere l’intero sistema produttivo: “occorre promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la transizione ecologica”.
Inoltre, il Governo Conte bis punta all’introduzione di un apposito fondo che possa orientare, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali per l’eco-innovazione.
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Dissesto idrogeologico, efficienza energetica, ricostruzione e consumo di suolo
Un ventaglio di temi energetico-ambientali si dipana al punto 9 del programma: “Massima priorità dovranno assumere gli interventi volti a potenziare le politiche per la messa in sicurezza del territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l’efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche”.
Si pone poi l’accento sulla ricostruzione delle aree terremotate, che dev’essere accelerata, e si fa riferimento a un intervento normativo sul consumo del suolo.
No a trivelle e inceneritori, sì a rifiuti zero e riciclaggio
Sempre al punto 9, troviamo un richiamo alla strategia zero rifiuti, che il neonato Esecutivo intende promuovere con provvedimenti ad hoc.
Quindi, il riferimento a temi cari al Movimento Cinque Stelle, a partire dall’introduzione di una normativa che non consenta, per il futuro, il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. “In proposito, il Governo si impegna a promuovere accordi internazionali che vincolino anche i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo a evitare quanto più possibile concessioni per trivellazione”.
Inoltre, “il Governo si impegna altresì a promuovere politiche volte a favorire la realizzazione di impianti di riciclaggio e, conseguentemente, a ridurre il fabbisogno degli impianti di incenerimento, rendendo non più necessarie nuove autorizzazioni per la loro costruzione”.
Infrastrutture e sostenibilità
Siamo al punto 12 del programma, in cui si fa riferimento a una nuova strategia di crescita fondata sulla sostenibilità, che “richiede investimenti mirati all’ammodernamento delle attuali infrastrutture e alla realizzazione di nuove infrastrutture, al fine di realizzare un sistema moderno, connesso, integrato, più sicuro, che tenga conto degli impatti sociali e ambientali delle opere”.
I nodi da sciogliere nella prossima Manovra
Se il programma è la bussola, concretamente una serie di misure dovranno essere elaborate nell’arco di poche settimane, in vista della prossima Legge di Bilancio.
Ci sarà innanzitutto da risolvere una questione posta dal Governo gialloverde nel decreto Crescita, il criticato sconto immediato al posto di ecobonus e sismabonus.
L’articolo 10 del decreto Crescita prevede la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per interventi di efficienza energetica e antisismici di ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l'intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante.
Non uno, ma ben tre disegni di legge sono stati presentati nelle scorse settimane per rivedere l’articolo in questione: il primo in ordine di tempo è stato depositato dal M5S, cui hanno fatto seguito i ddl presentati da Pd e Forza Italia.
La formazione del nuovo Governo lascia pensare che ci sia l’intenzione di cambiare le carte in tavola.
C’è poi un altro dossier caldo, la definizione del decreto rinnovabili 2, con gli incentivi alle tecnologie rinnovabili più innovative o dai costi più alti, come eolico offshore e geotermia.