Patti per l'inclusione sociale, arriva la proroga per il bando PON da 250 milioni
È stata disposta l’apertura di un'ulteriore finestra per la presentazione di progetti finalizzati all’attuazione dei Patti per l’Inclusione Sociale (PaIS) a valere sul PON Inclusione, il Programma operativo nazionale gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e cofinanziato dal FSE 2014-2020. Domande entro il 30 giugno 2021.
Giustizia, Diritti e Valori 2021-2027: ok dal Parlamento al programma UE per il sociale
Tenuto conto dei ritardi dovuti al persistere dell'emergenza Covid-19, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha prorogato fino a fine giugno i termini per partecipare all'avviso pubblico n.1/2019 PaIS a sostegno di interventi per l’inclusione attiva e per il contrasto alla povertà, con lo scopo di favorire la massima partecipazione dei potenziali beneficiari.
Patti per l'Inclusione Sociale: come funziona il bando?
Il bando, adottato con decreto del Direttore Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale del 27 settembre 2019, sostiene gli interventi previsti nei Patti per l'inclusione sociale sottoscritti dai beneficiari del Reddito di cittadinanza (RdC) e da altre persone in povertà.
Rivolto agli ambiti territoriali nazionali, l'avviso 1/2019 può contare su una dotazione finanziaria complessiva pari a 250 milioni di euro a valere sul PON Inclusione 2014-2020.
I progetti devono essere coerenti con gli interventi già valutati ed ammessi a finanziamento attraverso l'Avviso 3/2016, con la stessa struttura e le stesse finalità e devono rispettare le Linee guida per la definizione dei Patti per l'inclusione Sociale.
Le aree di intervento, in particolare, devono riguardare alcune funzioni specifiche come:
- rafforzamento dei servizi sociali;
- interventi socio-educativi e di attivazione lavorativa;
- promozione di accordi di collaborazione in rete.
I criteri per la ripartizione delle risorse tra gli ambiti territoriali riguardano il numero di residenti sul totale dei residenti della Regione di appartenenza, con un peso del 40%, e il numero di beneficiari del Reddito di inclusione (REI) e del Reddito di cittadinanza (RdC) sul totale dei beneficiari regionali, nella misura del 60%.
Alle Regioni meno sviluppate sono destinati gli importi maggiori, con circa 67 milioni di euro dedicati alla Sicilia; seguono le Regioni in transizione, tra cui spiccano gli oltre 5 milioni e 760mila di euro per la Sardegna; infine le Regioni più sviluppate, con cifre intorno ai 5 milioni di euro per Lombardia, Piemonte e Lazio.
Le proposte progettuali devono essere presentate esclusivamente attraverso la funzionalità messa a disposizione dalla piattaforma Sigma Inclusione, all'interno dell'ultima finestra temporale che si chiuderà alle ore 23:59 del 30 giugno 2021. Per i progetti già presentati e per quelli che verranno man mano presentati, l’iter di valutazione e approvazione proseguirà senza ritardi.
Sociale: bandi UE per progetti contro le discriminazioni
Cos'è il PON Inclusione 2014-2020
Approvato dalla Commissione europea il 23 dicembre 2014, il PON Inclusione è stato pensato per accompagnare l'attuazione della misura del SIA, il Sostegno per l'inclusione attiva, poi sostituito dal REI e infine dal RdC.
Il Programma intende inoltre promuovere un modello di welfare basato sull'inclusione attiva, il rafforzamento dei servizi territoriali, il potenziamento dei servizi per le persone senza dimora nelle aree urbane, lo studio di modelli per l'integrazione di persone a rischio di esclusione sociale e le attività economiche in campo sociale, nonché azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale.
Le risorse disponibili ammontano a 1.218.342.885 euro, di cui 858.460.972 euro a valere sul Fondo sociale europeo (FSE) e 359.881.913 euro di cofinanziamento nazionale.
Decreto Sostegni, rifinanziamento per un miliardo per il Reddito di cittadinanza