Cloud PA: Pisano, in arrivo gara per joint venture Stato-privati
Il cloud nazionale per i dati strategici della pubblica amministrazione sarà gestito da una joint venture tra lo Stato e i privati. Lo ha annunciato la ministra dell'Innovazione Paola Pisano, precisando che il Polo nazionale sarà un soggetto europeo selezionato con una gara pubblica.
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In un'intervista al Sole24Ore la Pisano ha spiegato come il Governo intende razionalizzare gli oltre 11mila data center delle PA italiane; l'obiettivo è creare una joint venture tra lo Stato e i privati, sul modello dell’Inghilterra, che gestirà il cloud nazionale.
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Come funzionerà il Polo strategico nazionale per i dati della PA
"La soluzione che abbiamo in mente è un soggetto di mercato – auspicabilmente unico – che farà da Polo strategico nazionale. Il controllo sarà pubblico, ma con una quota di minoranza ci sarà un partner industriale o un pool di partner privati che verranno scelti con una procedura ad evidenza pubblica", ha precisato la ministra.
Il Polo nazionale sarà un soggetto europeo dotato di adeguate capacità industriali, che si occuperà dei dati critici rientranti nel perimetro di sicurezza nazionale e gestirà una parte di infrastrutture e spazi fisici per lo storage. Dovrà inoltre sviluppare un modello di business per la gestione dei servizi in cloud, con una visione a lungo termine, e sarà controllato dalle varie Authority di regolamentazione esistenti.
Dal censimento condotto dall'Agid su quasi mille amministrazioni per un totale di 1.252 data center censiti è emerso che:
- 35 sono candidabili all’utilizzo da parte del Polo strategico nazionale;
- 27 sono stati classificati nel gruppo A;
- i restanti 1.190 sono stati classificati nel gruppo B.
Nel dettaglio le amministrazioni locali che gestiscono i data center più inefficienti (gruppo A) potranno decidere se passare direttamente al cloud nazionale o aggregarsi a una delle infrastrutture più sicure. Le pubbliche amministrazioni con data center classificati nel gruppo B, invece, avvieranno il percorso di migrazione verso il cloud nazionale.
La Pisano ha ricordato che "oggi solo per il 10% l’approvvigionamento di servizi sulla 'nuvola' è garantito da fornitori UE e questo ci espone a rischi geopolitici. In modalità cloud vengono allocati servizi strategici della PA, dalla difesa alla salute alle telecomunicazioni ai trasporti. Non possiamo permetterci che di fronte a eventuali tensioni con uno Stato extra UE improvvisamente ci chiudano il rubinetto o si adottino ritorsioni attraverso politiche di pricing".
In primavera arriva l'app IO
In un'audizione davanti alla commissione Trasporti e Tlc della Camera, la Pisano nei giorni scorsi ha annunciato che tra fine marzo e inizio aprile verrà lanciata l'app IO per favorire l'interazione tra PA e cittadini, grazie anche all'integrazione con le piattaforme abilitanti pagoPA, ANPR e SPID.
L'app consentirà alle amministrazioni, locali o nazionali, di raccogliere tutti i servizi, le comunicazioni e i documenti in un unico luogo e di interfacciarsi in modo semplice, rapido e sicuro con i cittadini. Questi ultimi potranno ricevere messaggi, certificati e ricevute personalizzati dalla PA sul proprio smartphone, oltre ad effettuare pagamenti verso le pubbliche amministrazioni.
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Photo credit: Ministero dell'Innovazione