Turismo: accordo UE-piattaforme online per condivisione dati
La Commissione europea non esita a definire "storico" l'accordo raggiunto con Airbnb, Booking, Expedia e Tripadvisor per la condivisione di dati indipendenti e rappresentativi del settore.
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Lo scopo dell'accordo è quello di permettere a Eurostat, l’ufficio statistico dell’UE, di supportare le autorità pubbliche europee che cercano informazioni concrete sui servizi collaborativi per gli affitti a breve termine.
Il commissario Thierry Breton, responsabile del mercato interno, ha dichiarato: "Il turismo è un'attività economica chiave in Europa. Gli alloggi a breve termine offrono soluzioni convenienti per i turisti e nuove fonti di entrate per le persone. Allo stesso tempo, ci sono preoccupazioni sull'impatto sulle comunità locali. Per la prima volta stiamo acquisendo dati affidabili che informeranno le nostre discussioni in corso con le città di tutta Europa su come affrontare questa nuova realtà in modo equilibrato. La Commissione continuerà a sostenere le grandi opportunità dell'economia collaborativa, aiutando nel contempo le comunità locali ad affrontare le sfide poste da questi rapidi cambiamenti".
Non esistendo una banca dati attendibile e complessiva riguardo agli affitti brevi, il commissario all'economia Paolo Gentiloni ha affermato: "Questo accordo permetterà in futuro di usare i nuovi dati disponibili per un processo normativo informato. Per la prima volta, Eurostat collaborerà direttamente con l'industria per fornire dati affidabili che coprano l'intera Ue, rendendoli disponibili in maniera coerente".
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Cosa prevede l’accordo UE-piattaforme nel settore turistico
Sono tre i punti chiave dell’intesa siglata da ogni piattaforma e Eurostat, per conto della Commissione europea:
- Dati regolari ed affidabili dalle quattro piattaforme: i dati condivisi includeranno il numero di notti prenotate e il numero di ospiti. I dati saranno aggregati a livello di comuni. Le piattaforme hanno concordato di condividere i dati su base continua;
- Privacy: la privacy dei cittadini, inclusi ospiti e host, è protetta in linea con la legislazione UE applicabile. I dati non consentiranno di identificare singoli cittadini o proprietari di immobili;
- Pubblicazione dei dati: i dati forniti dalle piattaforme saranno sottoposti a validazione statistica e saranno aggregati da Eurostat. Eurostat pubblicherà i dati per tutti gli Stati membri e per molte singole regioni e città combinando le informazioni ottenute dalle piattaforme. Si prevede che le prime statistiche potrebbero essere pubblicate nella seconda metà del 2020.
Sharing economy in Europa
Il contesto in cui si colloca questo patto è quello della cosiddetta sharing economy. Nota anche economia collaborativa o della condivisione, questa copre una grande varietà di settori e sta rapidamente crescendo in tutta Europa.
Un sondaggio condotto da Eurostat nel 2019 ha mostrato che il 21% dei cittadini europei ha utilizzato un sito web o un'app per organizzare un alloggio da un'altra persona e l'8% ha fatto lo stesso per i servizi di trasporto. Nel settore turistico, l'economia collaborativa offre molte interessanti opportunità ai cittadini come consumatori, nonché ai microimprenditori e alle PMI.
Allo stesso tempo, il suo rapido sviluppo ha portato con sé alcune criticità, in particolare nelle destinazioni turistiche popolari. Di conseguenza, le città e le altre comunità stanno cercando di trovare un equilibrio tra la promozione del turismo, con i benefici economici che essa comporta, e il mantenimento dell'integrità delle comunità locali.
Per promuovere uno sviluppo equilibrato dell'economia collaborativa, la Commissione ha pubblicato linee guida per i paesi dell'UE nel 2016 su come le norme UE esistenti si applicano all'economia collaborativa. Inoltre, una serie di seminari, nel 2017 e nel 2018, ha identificato i principi politici e le buone pratiche in particolare sui servizi collaborativi di alloggio a breve termine.
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