Contratti di sviluppo: UE autorizza 800 milioni per investimenti innovativi, soprattutto in sanita’
L'ok della Commissione europea, a titolo del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, permetterà di concedere contributi e finanziamenti alle imprese per realizzare investimenti di grandi dimensioni che possano contribuire alla risposta al coronavirus.
Proroga per contratti di sviluppo agroindustriali e altri finanziamenti alle imprese
“Questo regime da 800 milioni di euro notificato dall'Italia garantirà un sostegno di liquidità alle imprese colpite dalla pandemia di coronavirus. Allo stesso tempo sosterrà attività di ricerca e prodotti di cui vi è estrema necessità per far fronte alla pandemia”, ha commentato la vicepresidente della Commissione europea e responsabile della politica di concorrenza, Margrethe Vestager.
Gli 800 milioni saranno destinati, nell'ambito dei contratti di sviluppo, all'attuazione di progetti prioritari, principalmente connessi al Covid-19. L'obiettivo è sia sostenere le imprese colpite dalla pandemia che fornire loro incentivi per orientare le rispettive attività verso la ricerca e/o la produzione di determinati prodotti essenziali per far fronte all'emergenza sanitaria.
Con la direttiva del 15 aprile 2020, infatti, il Ministero dello sviluppo economico ha definito le priorità di utilizzo dei 600 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2020 e dal decreto Cura Italia per i contratti di sviluppo, in particolare per il finanziamento di Accordi di programma o di Accordi di sviluppo, concernenti investimenti per la tutela ambientale e la trasformazione tecnologica dei prodotti o dei processi produttivi in un’ottica di economia circolare e per programmi di sviluppo del settore biomedicale e della telemedicina, con particolare riferimento a quelli connessi al rafforzamento del sistema nazionale di produzione di apparecchiature e dispositivi medicali, nonché tecnologie e servizi finalizzati alla prevenzione delle emergenze sanitarie.
Alla luce della situazione emergenziale connessa al diffondersi della pandemia, la direttiva ha anche stabilito che Invitalia valuterà prioritariamente le istanze concernenti i programmi di sviluppo relativi al biomedicale e alla telemedicina.
Inoltre, con il decreto del 5 marzo 2021, il MISE ha integrato le risorse destinate dalla direttiva del 15 aprile 2020 al settore biomedicale, della telemedicina e delle tecnologie e servizi finalizzati alla prevenzione delle emergenze sanitarie a valere sul risorse del decreto Agosto (dl 104-2020).
Con lo stesso decreto, il MISE ha previsto l'applicazione ai contratti di sviluppo di una serie di disposizioni previste dal Temporary framework, in particolare quelle di cui ai punti 3.1 “Aiuti di importo limitato”, 3.6 “Aiuti per la ricerca e lo sviluppo in materia di Covid-19”, 3.7 “Aiuti agli investimenti per le infrastrutture di prova e upscaling” e 3.8 “Aiuti agli investimenti per la produzione di prodotti connessi al Covid-19”.
Gli incentivi dei contratti di sviluppo in risposta al coronavirus
I contratti di sviluppo, gestiti dall'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. (Invitalia), sono aperti a imprese di tutte le dimensioni e attive in qualsiasi settore, ad esclusione di quello finanziario, della produzione agricola primaria, pesca e acquacoltura, dell'edilizia, delle assicurazioni e immobiliare.
Il regime di aiuto da 800 milioni approvato da Bruxelles prevede la concessione di:
- sovvenzioni dirette e prestiti fino a un massimo di 1,8 milioni di euro per impresa e con un valore nominale massimo complessivo pari al 45% dei costi ammissibili;
- sovvenzioni dirette a favore di progetti di ricerca e sviluppo (R&S) connessi al coronavirus, con un'intensità massima di aiuto consentita pari all'80% dei costi ammissibili;
- sovvenzioni dirette e anticipi rimborsabili per le infrastrutture di prova e upscaling che contribuiscono allo sviluppo di prodotti connessi al coronavirus, con un'intensità di aiuto massima consentita pari al 75% dei costi ammissibili;
- sovvenzioni dirette e anticipi rimborsabili per la produzione di prodotti connessi al coronavirus, con un'intensità di aiuto massima consentita pari all'80% dei costi ammissibili.
La coerenza del regime italiano con le condizioni stabilite nel Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato è assicurata dal fatto che:
- gli aiuti concessi nell'ambito della prima misura non supereranno 1,8 milioni di euro per impresa;
- gli aiuti concessi nell'ambito delle altre misure copriranno una quota significativa dei necessari costi di R&S e investimento;
- per la seconda misura i risultati delle attività di ricerca saranno messi a disposizione di terzi nello Spazio economico europeo a condizioni di mercato non discriminatorie attraverso licenze non esclusive;
- tutti gli aiuti saranno concessi entro il 31 dicembre 2021.
Le misure, quindi, sono ritenute dalla Commissione necessarie, opportune e proporzionate a quanto occorre per porre rimedio al grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE o per contrastare la crisi sanitaria in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), TFUE, e risultano conformi alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato.