CdM approva scostamento bilancio. Priorita' a CIG, assunzioni e scuola
Via libera del Consiglio dei Ministri al terzo scostamento di bilancio dall'inizio della crisi del Covid-19. 25 miliardi di euro per il 2020 da destinare a Cassa integrazione guadagni, incentivi alle assunzioni, enti territoriali e scuola.
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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato la Relazione da presentare alle Camere per l’autorizzazione dell’aggiornamento del piano di rientro verso l’Obiettivo di medio termine (OMT), che prevede un nuovo scostamento di bilancio.
Con la Relazione, sentita la Commissione europea, il Governo chiede l’autorizzazione al Parlamento per un ulteriore ricorso all’indebitamento comprensivo dei maggiori interessi passivi per il finanziamento del debito pubblico, pari a:
- 25 miliardi di euro per l’anno 2020,
- 6,1 miliardi nel 2021,
- 1 miliardo nel 2022,
- 6,2 miliardi nel 2023,
- 5 miliardi nel 2024,
- 3,3 miliardi nel 2025,
- 1,7 miliardi a decorrere dal 2026.
L'obiettivo, fa sapere il Governo in una nota, è continuare a sostenere la ripresa, attraverso aiuti al sistema produttivo, in particolare per la tutela dell'occupazione, e la difesa del reddito dei cittadini.
La parte più consistente dello scostamento di bilancio sarà destinata al rifinanziamento della Cassa integrazione guadagni, agli incentivi per le nuove assunzioni e al potenziamento del Fondo nuove competenze, anticipa il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo in un tweet, mentre per garantire liquidità alle imprese e ai settori maggiormente colpiti dalla crisi determinata dal Covid-19 saranno riprogrammate ulteriormente le prossime scadenze fiscali.
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Alla luce dei mancati introiti fiscali degli ultimi mesi, il Governo intende inoltre intervenire a sostegno delle finanze degli enti territoriali, per assicurare la regolarità dell’azione pubblica a tutti i livelli di governo. Infine, le risorse serviranno a creare le condizioni per far ripartire l’insegnamento in presenza in condizioni di sicurezza.
Considerata la richiesta di autorizzazione all’indebitamento formulata dalla Relazione, il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è fissato all’11,9 per cento del PIL nel 2020. Il nuovo livello del debito pubblico si attesta al 157,6 per cento del PIL nel 2020.
Nonostante il contesto di incertezza legato all’evoluzione della pandemia e della successiva fase di ripresa economica, la nota del Governo conferma l’obiettivo di ricondurre verso la media dell’area euro il rapporto debito/PIL nel prossimo decennio, attraverso una strategia che, oltre al conseguimento di un adeguato surplus primario, si baserà sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati.
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